Zuppa lanciata contro la famosissima opera di Vincent Van Gogh, ‘I Girasoli‘, esposta alla National Gallery di Londra e dal valore stimato in 80 milioni di euro. Il raid ad opera di militanti ecologisti impegnati nella campagna di protesta anti-petrolio ‘Just Stop Oil’.
Secondo quanto riferiscono i media britannici, che hanno anche diffuso il video dell’irruzione nel museo londinese, due ragazze sono entrate in azione con indosso una maglietta banca con la scritta “Just Stop Oil” (fermiamo il petrolio ora). Il vero e proprio agguato sarebbe in segno di protesta contro i passi indietro nella politica sull’emergenza climatica imputati al governo Tory di Liz Truss. Da giorni sono in corso azioni simili da parte degli attivisti radicali contro trasporti pubblichi e luoghi di interesse.
Nella National Gallery le due giovani hanno lanciato due lattine di zuppa di pomodoro o di legumi contro il quadro di Van Gogh per poi letteralmente incollarsi al muro con una mano ciascuna, sotto l’opera imbrattata, in modo da farsi riprendere sorridenti.
I Girasoli presenti nella National Gallery sono una delle cinque versioni dello stesso tema dipinte dal grande pittore olandese.
Una delle due attiviste ha motivato la protesta parlando anche del costo della vita che sta mettendo in crisi “milioni di famiglie fredde e affamate” le quali “non possono permettersi nemmeno di scaldare una lattina di zuppa”.
Ho come l’idea che questi due che si definiscono attivisti gettando della zuppa di pomodoro sui girasoli di Van Gogh alla National Gallery (per poi incollarsi al muro, come ulteriore *gesto di protesta intelligente*)
La legge li definirà diversamente
— ClaudiaGiulia 🐬 (@CIaudiaGiulia) October 14, 2022
Grazie al pannello in vetro posto a protezione del quadro il capolavoro del 1888 non ha subito gravi conseguenze. La National Gallery ha fatto sapere in un comunicato che le due persone “si sono appoggiate con la schiena al muro adiacente il dipinto” e hanno “gettato una sostanza rossa, che sembra zuppa di pomodori, sul quadro”. La cornice ha “danni minori” ma l’opera è “intatta”, ha assicurato il Museo.