Nel 2015 ha ridato il via ai concerti nello stadio di Fuorigrotta. Adesso, dopo sette anni Vasco Rossi torna a Napoli e carica i fan con un post pubblicato sui social in mattinata, dalla stanza dell’Hotel Vesuvio dove già da ieri sono diversi i fan che si sono ritrovati nel tentativo di incontrarlo. “Domani si torna allo Stadio di Napoli! L’ultima volta è stata nel 2015, quando ho riaperto lo stadio, chiuso per 10 anni, al Rock… È stato un concerto meraviglioso” scrive Vasco.
Poi lancia messaggi d’affetto: “Quando i napoletani cominciano a cantare… praticamente tu ti puoi fermare… perché cantano da Dio. Era il San Paolo, adesso è lo stadio intitolato al grande Diego Armando Maradona. E io sono ancora più onorato. Ho sempre avuto un grande affetto e una grande stima per Diego come calciatore e anche come uomo”.
Domani per l’esibizione del rocker di Zocca si prevede il tutto esaurito nello stadio napoletano: i biglietti da mesi non sono più disponibili sulle piattaforme autorizzate. I cancelli apriranno alle 15 e in tanti passeranno la notte all’esterno dell’impianto di Fuorigrotta per accaparrarsi i posti migliori sul prato. Alle 21.20 circa è prevista l’esibizione di Vasco Rossi.
Lo show come sempre, si annuncia potente ed emozionante con l’aggiunta di un clima funky grazie all’arrivo dei fiati. La setlist “della rinascita” è ricca di novità e sorprese. Le canzoni dell’ultimo album ci sono quasi tutte, la prima è “XI comandamento” e l’ultima è la title track “Siamo qui”. Le altre sono distribuite lungo le due ore e mezza di concerto, nelle prime dieci, la hit “La pioggia alla domenica”, qui nella versione originale e il rock della fluida “L’amore l’amore”. Ancora, vi sono le inedite a concerto “Se ti potessi dire” (2020) e “Una canzone d’amore buttata via” (2021) e le perle ripescate dai rutilanti anni ‘80, “Amore aiuto”, Blasco ‘82 doc, un capolavoro d’ironia, mai cantato dal vivo prima (dall’album “Vado al massimo”, 40 anni quest’anno).
La giocosa “Ti taglio la gola”, brano cult molto amato (dall’album “Cosa succede in città”, ‘85). “Muoviti”, da “Liberi Liberi”. Una preziosa “Toffee” d’annata con tanto di suggestivo assolo di sax che richiama l’originale di “Cosa succede in città” ‘85, e “Anima fragile” struggente (video elaborato in 3D sugli schermi). Parlando delle ballad e dell’altra faccia del rock, in scaletta pure “Un senso”, “Stupendo”, “Siamo soli”, “Senza parole” (suggestiva la clip che il regista live Pepsy Romanoff ha ideato per i megaschermi: il libro “La versione di Vasco” brucia in reverse, si ricompone dalla cenere perché le parole rimangono). Infine, arriva la leggerezza di “L’uomo più semplice” e “Ti prendo e ti porto via”, fino a giungere nel segno del rock e contro la guerra, ai brani “Tu ce l’hai con me”, “C’è chi dice no”, “Gli spari sopra” e “Siamo qui”.