Individuati due casi di variante indiana a Bassano del Grappa (Vicenza), in Veneto. Ad annunciarlo è il governatore Luca Zaia. “Si tratta – ha spiegato – di due cittadini indiani di Bassano, padre e figlia, rientrati dall’India. Sono in isolamento fiduciario a casa.. La conferma è giunta dall’Istituto Zooprofilattico del Veneto. I tamponi sono stati processati oggi”. Poi aggiunge: “Le varianti ormai sono migliaia, e prima o poi arrivano tutte. Affrontiamo giorno dopo giorno questi aspetti, e andiamo avanti”. “Altri due pazienti – ha quindi riferito Zaia – sono in valutazione per la variante indiana, ma non risiedono a Bassano.
Nella giornata di ieri, domenica 25 aprile, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato “una nuova ordinanza che vieta l’ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in India. I residenti in Italia potranno rientrare con tampone in partenza e all’arrivo e con obbligo di quarantena. Chiunque – aggiunge – sia stato in India negli ultimi 14 giorni e si trovi già nel nostro Paese è tenuto a sottoporsi a tampone contattando i dipartimenti di prevenzione. I nostri scienziati sono al lavoro per studiare la nuova variante indiana. Non possiamo abbassare la guardia. Venerdì è stato il giorno record per casi a livello mondiale con 893.000 positivi di cui 346.000 proprio in India“. In India, che ha oltre un miliardo e 300mila abitanti, sono stati registrati oltre un milione di casi negli ultimi giorni.
Sulla variante indiana arrivano però rassicurazioni dalla comunità scientifica. “La variante cosiddetta indiana, al pari di altre, può avere diverse caratteristiche di diffusibilità o resistenza all’immunità generata da infezioni precedenti o vaccinazione, ma quello che vediamo oggi accadere in India non ha nulla a che vedere con la presenza di questa variante, bensì con il mancato controllo della pandemia” spiega all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, assessore alla Sanità della Regione Puglia. Lopalco ha poi spiegato che “le misure messe in atto in Italia e il piano vaccini non vengono alterati dalla presenza della variante indiana” allontanando quindi “il dilagare della paura, spesso immotivata, legata al diffondersi delle varianti”.
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