E’ fumata bianca a tarda sera al vertice Ue sull’embargo al petrolio russo. Dopo quasi un mese dall’annuncio del sesto pacchetto sanzioni, i leader europei hanno trovato l’accordo sullo stop all’oro nero da Mosca. “Questo copre immediatamente più di 2/3 delle importazioni di petrolio dalla Russia, tagliando un’enorme fonte di finanziamento per la sua macchina da guerra. Massima pressione sulla Russia per porre fine alla guerra”, ha scritto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Entro l’anno, invece, verrà ridotto circa il 90% delle importazioni, sottolinea von der Leyen. Confermato dunque l’approccio a due fasi: prima lo stop al petrolio via mare e poi quello via terra con un’eccezione significativa di escludere l’oleodotto dell’Amicizia (Druzbha) che rifornisce l’Ungheria ma anche Polonia e Germania. E’ a Kiev saranno destinati 9 miliardi per le esigenze immediate e l’avvio della ricostruzione e soprattutto finalmente l’intesa all’interno dell’Unione per l’embargo al petrolio russo.
“Accolgo con favore la decisione dei leader dell’Ue di vietare il petrolio russo. Una decisione storica per paralizzare la macchina da guerra di Putin. La nostra unità è la nostra forza”. Lo scrive in un tweet l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.
“Due terzi del petrolio importato in Ue arriva via mare e un terzo è tramite l’oleodotto, attraverso il Druzhba che riguarda Ungheria, Germania e Polonia. E siccome abbiamo chiari impegni da Germania e Polonia sullo stop dell’acquisto del petrolio russo entro l’anno, vuol dire che lo stop riguarderà il 90% del petrolio russo”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
“Molto presto torneremo al Consiglio per uno stop totale al petrolio russo”, hanno annunciato von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.