Siamo in una fase di restaurazione che si declina su tanti piani, compresa una strisciante normalizzazione della mafia. Vorrei ricordare che la prima versione della riforma prevedeva l’estinzione per sopravvenuta improcedibilità di tutti i processi di mafia non definiti in appello entro due anni”. Così, in una intervista al Fatto Quotidiano, il senatore M5s Roberto Scarpinato, ex magistrato antimafia, parlando della legge Cartabia. “Nordio – dice – ha annunciato tagli alle intercettazioni dichiarando che ‘ormai si parla di mafia anche quando due buttano dei rifiuti nel cassonetto e si parla di mafia ecologica’. Il 41-bis è da tempo nel mirino ed è prevedibile un suo forte ridimensionamento. Condannati per reati di mafia sono di nuovo protagonisti della vita politica. Il M5S da mesi segnala i pericoli di queste norme e i fatti di cronaca ci hanno purtroppo dato ragione”. Delmastro e Bongiorno sostengono che la norma va cambiata: “Passino dalle parole ai fatti. Basta approvare in tempi rapidissimi il disegno di legge del M5S, a mia prima firma: nei casi in cui ricorrano le circostanze aggravanti della finalità terroristica e del metodo mafioso, il delitto è sempre procedibile d’ufficio. Se non si cambia la norma si rischia di veicolare il messaggio culturale che il contrasto alla mafia non è più un compito prioritario dello Stato, ma è una questione privata”.