Continuano le proteste dei tassisti in tutta Italia. Questa mattina si è tenuta una manifestazione in via del Corso a Roma con Palazzo Chigi e le vie di accesso limitrofe blindate dalla polizia.
I tassisti chiedono ormai da giorni lo stralcio dell’art. 10 del ddl concorrenza che prevede la liberalizzazione del settore. Sono stati esplosi petardi e accesi fumogeni, con la polizia che ha fronteggiato i manifestanti tenendoli a distanza dal palazzo del governo. Sono stati esposti slogan contro l’esecutivo, il presidente del Consiglio Mario Draghi, ma soprattutto contro Uber.
Duro il commento dell’Unione Nazionale Consumatori, queste le parole del presidente, Massimiliano Dona: “E’ inaccettabile che i tassisti arrivino, come al solito, a fare proteste in violazione delle normative vigenti. Purtroppo in questi anni lo hanno ripetutamente fatto senza poi subire alcuna conseguenza, ma anzi ottenendo in contropartita e come premio quello che chiedevano, ossia il blocco di qualunque riforma che riguarda il loro settore. Si sentono così autorizzati, invece di fare scioperi legittimi come tutte le altre categorie di lavoratori, ad innalzare il livello dello scontro, anche grazie all’appoggio di troppe forze politiche che, invece di stare dalla parte degli interessi generale degli italiani, preferiscono appoggiare le varie lobby di turno esistenti nel Paese, credendo così di ottenere vantaggi elettorali. E’ per questo motivo che le liberalizzazioni sono sempre state un fallimento, ed eccezione delle lenzuolate Bersani” prosegue Dona.
“Ora speriamo che il Governo non ceda all’ennesima provocazione, peraltro immotivata e preventiva visto che l’articolo 10 del ddl concorrenza è talmente generico e blando da non poter far male a nessuno visto che si limita a proporre di adeguare “l’offerta di servizi alle forme di mobilità che si svolgono mediante l’uso di applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”.