“Dopo Mattarella e il capolavoro Draghi, questa volta non tocca a noi decidere”. Ci tiene a ribadirlo Matto Renzi, leader di Italia viva, al termine della prima votazione per l’elezione del 13esimo presidente della Repubblica. “Oggi la partita sta innanzitutto al centrodestra, che ha qualche numero in più. Il centrosinistra ha tanti numeri, noi che abbiamo una pattuglia più piccola ricordiamo ai colleghi di smetterla con le chiacchiere“.
Renzi non fa nomi ma “vedo molti candidati e candidate che farebbero bene questo lavoro, ma il problema è decidere. Se qualcuno ha dei candidati in pista, li tiri fuori. Io – ricorda – non ho un candidato, il mio è stato Mattarella, ed è andata bene. Il mio presidente del Consiglio, un anno fa, si chiamava Draghi, ed è andata bene. Stavolta non tocca a me decidere”.
Poi rivolge un appello ai colleghi politici: “Al momento non vedo grandi soluzioni all’orizzonte. Il parlamento 2013 ha fallito, il parlamento del 2015 era lo stesso, ma ha eletto Mattarella. La differenza la fa la politica”. L’auspicio è che “le prossime 48 ore siano decisive per passare dal Wrestling alla politica. E sono sinceramente ottimista perché hanno tutti interesse a farlo. Basta schermaglie, ora si fa sul serio. Su questo non si scherza”.
L’ipotesi Draghi “sta in piedi solo in un quadro di accordo politico” perché “Draghi è una personalità straordinaria e un punto di riferimento, può fare molto bene il presidente del Consiglio e il presidente della Repubblica. E’ arrivato a Palazzo Chigi grazie a un capolavoro della politica, e allo stesso modo oggi Draghi va al Quirinale se c’è un accordo politico”
Il nuovo presidente della Repubblica potrebbe essere eletto tra “giovedì e venerdì” sottolinea Renzi. “Almeno questa è la mia speranza – aggiunge -, spero e auspico che Salvini, Letta, Conte, Meloni mettano al centro l’interesse degli italiani e non quelli di partito”. Poi rivolge un appello al leader della Lega: “Salvini ha una grande possibilità che è quella di contribuire a eleggere un presidente della Repubblica che dura sette anni, non sette giorni. Questa discussione fra sette giorni non c’è più, ma il presidente della Repubblica rimane”.