Aggredito alle spalle, picchiato e scaraventato a terra da un gruppo di ragazzini entrati in azione per impossessarsi della sua bici elettrica che utilizzava per andare e tornare da lavoro in una abitazione di Posillipo, dove faceva il domestico. Da quasi due settimane un cittadino dello Sri Lanka di 51 anni, residente a Napoli da anni insieme alla sua famiglia, non riesce a parlare a causa dell’intervento chirurgico alla bocca e per la frattura facciale rimediata in seguito alla violenta aggressione.
Una circostanza che avrebbe impedito all’uomo di denunciare l’accaduto alle forze dell’ordine perché impossibilitato a parlare. L’episodio è stato però segnalato dai familiari all’associazione Aies, impegnata per l’integrazione degli extracomunitari, e al consigliere comunale aggiunto Savary Ravendra Jeganesan. Secondo la ricostruzione di quest’ultimi, riportata dal quotidiano Repubblica, il branco di giovanissimi ha assalito il 51enne domestico il primo dicembre scorso in via Caracciolo, sul lungomare di Napoli, in una zona non molto distante da piazza Sannazaro.
Un’aggressione avvenuta in un orario, le 18.40, dove erano presenti numerose persone nella zona. Nessuno però sarebbe intervenuto per aiutare il malcapitato cittadino dello Sri Lanka. “Non ha avuto nemmeno il tempo di capire quanti fossero, né di vederli in faccia ” , spiega il presidente Aies, Andrea Merlino. Il referto medico parla di “trauma per caduta da bici”. Ma la vittima sostiene di essere stata spinta e presa a pugni mentre era in sella al mezzo.
L’imminente denuncia e la visione delle immagini della videosorveglianza presenti nella zona aiuteranno gli investigatori a chiarire tutto. “A Napoli aumentano le aggressioni di gruppi di giovanissimi ai danni di cittadini extracomunitari e di immigrati. In particolare, risulta essere più colpita proprio la comunità srilankese, a cui appartiene proprio quest’ultima vittima. Episodi come questo restano il più delle volte nel silenzio. E questi cittadini spesso invisibili sono condannati così a essere ancora più invisibili” commenta Merlino.