Ha raccontato al papà e a un parente le violenze che era costretta a subire dal compagno della madre iniziate quando aveva appena otto anni e proseguite per ben cinque anni. Abusi che l’uomo, un 35enne sudamericano residente a Roma , avrebbe realizzato ‘grazie’ alle continue minacce rivolte alla bambina di fare del male alla madre e ai nonni, arrivando anche ad annunciare di portare via il fratellino più piccolo.
E’ un quadro raccapricciante quello che emerge nelle indagini coordinate dalla procura capitolina e condotte dai carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese, dove il papà della piccola ha denunciato tutto. L’uomo in questione è gravemente indiziato di aver abusato sessualmente della figlia della compagna, con la quale conviveva, da quando la bimba aveva otto anni, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della minore, la induceva a subire atti sessuali minacciandola di ritorsioni, ossia di far del male alla madre, ai nonni e di portare via il fratellino se non avesse accondisceso alle sue richieste.
Il 35enne è stato arrestato in esecuzione di un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma. La minore, che ora ha 13 anni, ha chiesto aiuto confidandosi prima con una parente e poi con il genitore che ha subito denunciato tutto. Da qui le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, avvalorate da visite mediche, audizioni protette che hanno consentito di raccogliere un quadro indiziario tale da far decidere al Gip del Tribunale di Roma, l’emissione della misura cautelare nei confronti del patrigno che deve considerarsi non colpevole sino alla condanna definitiva.