Vorrei si ricordasse mio figlio come vittima innocente“. E’ l’auspicio che Giovanni, padre di Davide Bifolco ucciso da un carabiniere nel Rione Traiano a Napoli la notte del 5 settembre del 2014, affida ad una lettera diffusa alla stampa nel giorno del compleanno del figlio, ammazzato quando aveva 16 anni. “Oggi Davide avrebbe compiuto 25 anni e come accade sempre in questo giorno, da 8 anni sia io che la mia famiglia pensiamo a come sarebbe diventato, se avesse avuto ancora i capelli corti o se avesse continuato a giocare a pallone”.

“Davide è una vittima innocente. Lo devo ripetere perché si continua a gettare fango sul nome di mio figlio come è accaduto giorni fa su un articolo di giornale dove Davide era ancora descritto come “amico” di Arturo Equabile (all’epoca latitante, ndr) nonostante questo non sia vero e nonostante sia stato proprio un maledetto “scambio” di persona a causare la morte di mio figlio”.

“Oggi dopo le sentenze del tribunale, inchieste e libri che comprovano che avevamo ragione noi (se mai la ragione bastasse a lenire il dolore quando ti uccidono tuo figlio in quel modo) mi aspetterei almeno questo cioè che si parlasse di Davide come un ragazzino innocente che, se non l’avesse ucciso quel carabiniere, avrebbe festeggiato oggi con noi i suoi 25 anni”.

Al Rione Traiano – come annunciato dalla famiglia – si ricorderà Davide domenica 2 ottobre alle ore 19:30 in via Orazio Coclite, davanti al murales a lui dedicato.

Davide venne ucciso la notte del 5 settembre 2014, al termine di un inseguimento con una gazzella dei carabinieri. Davide, insieme ad altre due persone, era in sella a uno scooter quando venne speronato. Tentò la fuga a piedi e, mentre era a terra, venne raggiunto da un proiettile al petto partito dalla pistola d’ordinanza di un carabiniere, all’epoca poco più che trentenne. Davide non era armato, era su un “mezzo” senza assicurazione e con a bordo, secondo la tesi degli investigatori, un ragazzo (Arturo Equabile) ricercato per reati contro il patrimonio. Il militare che lo ha ucciso nel 2018 è stato condannato in Appello a due anni con pena sospesa per omicidio colposo.

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