Orietta Berti

intervista a cura di Le Furlan Communication

Orietta Berti, l’usignolo di Cavriago, è tornata dopo ventinove anni in gara sul palco dell’Ariston con la canzone “Quando ti sei innamorato”, riscuotendo un grande successo sia per il brano che per il suo look molto ricercato. Il brano sarà inserito in un cofanetto con tracce inedite e successi che celebra la carriera della cantante capace di essere sempre attuale da decenni. Non è tutto, la cantante ha scelto di raccontarsi per la seconda volta in un libro “Tra bandiere rosse e acquasantiere” in cui parla della sua vita divisa tra il PCI e la messa domenicale.

Intervista a Orietta Berti

Dopo ventinove anni di assenza quest’anno ha partecipato per la dodicesima volta al Festival di Sanremo che effetto le ha fatto risalire su quel palco dopo tanti anni?
Dietro al palco c’è sempre lo stesso caos di tutti gli altri anni non è cambiato niente. Però quando mi hanno detto che dovevo posizionarmi sul palco dove sul pavimento c’è una stellina rossa mi è venuto in mente che l’ultima volta al mio fianco c’era Giorgio Faletti con cui avrei dovuto duettare e lui che era sempre scherzoso mi aveva fatto una battuta: ”uno dei due stonerà, stai attenta a non stonare te Orietta”. Così siamo entrati ridendo. Lui aveva molta paura perché era la prima volta che saliva sul palco dell’Ariston, non sembra ma mette paura quel palco. Ho pensato a questo episodio e mi è venuto da sorridere, pensando a lui che era sempre così allegro, con la battuta pronta; poi sono uscita ho visto la platea vuota e al via dell’orchestra mi sono rincuorata

Che effetto fa vedere la platea senza pubblico?
È un anno che noi artisti facciamo spettacoli senza pubblico, in televisione ormai ci siamo un po’ abituati, certo a Sanremo è importante il pubblico ti dà qualcosa in più, mancava il calore. Sanremo era deserta, per strada non c’era nessuno

Lei ha avuto anche un inconveniente, è stata fermata dalla polizia
Si perchè la mia camera dell’albergo era piccola e non c’era spazio per tutte le sacche dei vestiti ed io mi sono dovuta spostare per andarli a provare. Mi hanno fermata ma chiaramente hanno capito l’esigenza lavorativa e mi hanno lasciata andare senza problemi

Che differenze ha notato tra il suo primo festival e l’ultimo?
Io mancavo da tanti anni sono andata lì e ho trovato tanti ragazzi giovani che per la maggior parte non conoscevo, perché sono più che altro conosciuti sul web. Mi ricordo i primi anni del Festival, quando lo gestiva Gianni Ravera lui chiedeva alle case discografiche il cantante che nella stagione aveva vinto una manifestazione, tipo il Festival Bar, il Disco D’oro, Canzonissima, Un disco per l’estate. Un cantante si giocava tutto in una serata, c’erano solamente 2 o al massimo 3 canali televisivi. Invece adesso partecipa una persona che magari ha 5 milioni followers e può anche permettersi di non vincere la manifestazione perché avrà comunque molte altre possibilità di visibilità

Che rapporto ha lei con i social?
Ho un rapporto bello. Condivido con i miei followers i regali che ricevo, cose semplici, ma non ho milioni di seguaci

Però è tornata a partecipare a Sanremo dopo tanti anni sostenuta da tantissimi fans da tutto il mondo sui social, secondo lei qual è il segreto di tanta approvazione da parte del pubblico?
Io ho avuto un pubblico che mi ha sempre sostenuto in tutte le manifestazioni e però io essendo sempre stata sin dall’inizio con una casa discografica multinazionale, avevano una mentalità internazionale e mi facevano cantare canzoni tipicamente italiane, gli stranieri amano la canzone melodica italiana non vogliono un cantante italiano che imita uno inglese. Poi ho fatto sempre tantissimi concerti, serate. Poi ho fatto tante cose diverse in televisione, ho la cuoca, ho fatto l’ opinionista, la coach, l’inviata, ho fatto tante cose negli anni che sono rimasta nella mente delle persone, sono invecchiata con loro, ho fatto tante trasmissioni che sono durate anni e il pubblico ha avuto l’opportunità di conoscere Orietta come persona oltre che la cantante

Com’è nata la scelta del brano che ha portato a Sanremo “Quando ti sei innamorato”?
Me l’ha fatta sentire Boccia tre anni fa perché io stavo cercando delle canzoni da mettere nel cofanetto per festeggiare i miei 55 anni di carriera, allora lui mi disse: ti porto due canzoni perché ti devo ringraziare che mi hai lasciato libera “Grande amore” . Canzone che poi lui diede al Il Volo con cui hanno vinto Sanremo, perché io 5 anni fa non me la sentivo più di partecipare e gli ho lasciato libera la canzone. Quest’inverno era malata di Covid e nel mentre il mio manager Pasquale Mammaro ha inviato le canzoni a Sanremo per partecipare e dopo pochi giorni mi ha chiamato Amadeus dicendomi che avevano scelto un mio brano. Io in quel momento stavo male e gli dissi che non sapevo se sarei riuscita a partecipare ma lui mi è riuscito ad incoraggiarmi dicendomi che per marzo sarei sicuramente guarita, ed infatti così è stato

Sui social sono piovuti una valanga di commenti entusiasti del look originale
Sono stata consigliata da Niccolò Cerioni che mi ha fatto vedere degli schizzi di questa azienda la GCDS che distribuisce in tutto il mondo. Mi è subito piaciuta perché ha degli abiti sia modernissimi che classici rivisitati. Ho scelto 5 abiti un po’ ironici e ho optato per le paillettes perché non si stropicciano mai e sotto le luci fanno degli effetti speciali. Anche gli accessori con il mio nome hanno avuto un gran successo ma soprattutto la mantellina di pelliccia a conchiglia con dietro scritto il mio nome ha riscosso un grande successo

Il momento più bello di questo Sanremo?
Il momento più bello è stato quando abbiamo cantato la canzone di Sergio Endrigo con Le Deva, però io non le ho volute utilizzare come supporto, come delle vocalist, ho voluto utilizzarle come delle cantanti con la loro singola personalità e quindi abbiamo diviso il brano in 5 parti. È stata una buona idea il maestro fatto un bellissimo arrangiamento di atmosfera e ci hanno premiato, siamo arrivate seconde alle votazioni dei musicisti ed il loro voto è molto importante

Non aveva ancora 23 anni quando è salita per la prima volta sul palco di Sanremo e al suo fianco già c’era Osvaldo. Quanto è importante per un’artista , ma anche per una donna essere sostenute nelle proprie scelte e passioni?
Sono stata molto fortunata a trovare una persona che si sia anche adattata a questo lavoro perché non tutti riescono ad entrare in questo ambiente. Lui aveva il suo lavoro però non si era subito licenziato, per tre anni ha continuato a fare il suo lavoro. Quando abbiamo capito che con la casa discografica lavoravo bene ha deciso di licenziarsi e da allora mi ha sempre accompagnato, fino a poco tempo fa, poi ha avuto delle operazioni agli occhi e l’ha sostituito mio figlio Otis. Lui è bravo con il computer e parla 3 lingue quindi mi sento più sicura con lui, soprattutto quando vado all’estero

Lei è anche una nonna molto impegnata, ma riesce ad essere anche una nonna presente?
Non abitiamo vicinissimi , ma i genitori me la portano spesso, ieri ad esempio è venuta. Quando c’erano gli asili aperti la vedevo sempre perché è proprio attaccato alla mia abitazione. A lei piace molto venire a casa nostra perché abbiamo 2 cani e 9 gatti e lei con loro si diverte tantissimo

Oggi è il 19 marzo, la festa di tuti i papà, lei ha sempre detto che il suo papà è stato molto importante per la sua carriera. Vogliamo ricordarlo oggi?
Papà era un amante della musica lirica e sin da piccola mi mandava sempre a fare i provini da questi maestroni della musica lirica che allora si davano molta importanza, io ero una ragazzina e non riuscivo ad emettere niente dalla voce. Loro chiedevano a mio padre perché volesse spendere dei soldi quando io non avevo voce . Il mio papà nonostante fosse sempre più deluso mi mandò a scuola di canto lirico ed è stata la mia fortuna perché lì mi hanno insegnato l’impostazione della voce, in quanto la voce è un muscolo che va allenato. Ringrazio sempre lui, della sua caparbietà, anche se sperava diventassi una cantante lirica sono diventata una cantante di musica leggera. Mi dispiace che non abbia potuto vedere il mio successo perché se n‘è andato troppo presto. La sua perdita fu per me molto traumatica e da quell’evento dormo massimo 3 ore al giorno. Io rimasi sola con la mia mamma e per un periodo smisi di cantare e andai a fare un corso di modellista , era un lavoro molto richiesto dalle mie parti, c’erano molte fabbriche di abbigliamento e la mia mamma da sola non poteva mantenermi. Un Giorno mi contattò Giorgio Calabrese e insistette molto sia con me che con mia mamma perché tornassi a partecipare ai concorsi canori, così che mi trasferii a Milano e andai a vivere in un pensionato di suore , andavo a fare i provini tutti i giorni quando finalmente ne passai uno

E’ uscita a settembre la sua autobiografia “Tra bandiere rosse e acque santiere” , dove è nata l’esigenza di scrivere un libro?
Nel 1997 avevo già scritto un libro con Tommaso Labranca “La vita secondo Orietta” . In questi 20 anni me lo hanno proposto molte volte di scriverne un altro, perché ho sempre fatto tante cose ed ho sempre tanto da raccontare, ma ero sempre molto impegnata, poi è successo che mi sono dovuta fermare per il lockdown ed ho colto l’occasione per mettermi al computer.
Il libro è uscito ma ho fatto purtroppo soltanto due presentazioni, una a Bologna e un’altra Modena dopo di che mi sono dovuta fermare di nuovo per il lock down.  Avevo ben 80 presentazioni da nord a sud dell’Italia che conto di fare appena sarà possibile

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