Vittoria Puccini è la protagonista di “Non Mi Lasciare“, la nuova serie di Rai1, con la regia di Ciro Visco, che affronta il tema delicatissimo e attuale dei reati informatici e dei crimini contro l’infanzia. Con lei nel cast Alessandro Roja e Sarah Felberbaum.
Intervista a Vittoria Puccini
Vittoria che tematica affronta la fiction?
Si tratta di una storia tesa e realistica, che ha al suo centro il tema mai così attuale dei reati informatici e dei crimini contro l’infanzia.
Chi è il tuo personaggio?
Elena Zonin è un vice questore della Polizia, specializzata in crimini informatici, che vive e lavora a Roma e da anni indaga su una rete di pedofili responsabile del rapimento e del traffico – sul dark web – di minori. Quando dalle acque della Laguna di Venezia affiora il corpo senza vita di Gilberto, un adolescente apparentemente sucida, il vice questore Zonin lo collega immediatamente al “suo” caso, e parte per Venezia, da dove si era allontanata vent’anni prima. Qui ritroverà il vice questore aggiunto Daniele Vianello (Alessandro Roia) e la moglie Giulia (Sarah Felberbaum), un tempo la sua migliore amica. Le indagini porteranno alla scoperta di un caso complesso e articolato, e i tre dovranno fare i conti, oltre che con il loro passato, con nemici potenti e insospettabili, in una missione che metterà a repentaglio la loro stessa vita.
Cosa ti ha attratto del tuo personaggio?
Mi sono innamorata di questo personaggio alla prima lettura della sceneggiatura. Una storia avvincente che affronta una tematica importante e difficile. Elena è capace, brava, determinata, coraggiosa, ma è anche molto intuitiva ha un’empatia immediata con le persone, ma è anche fragile che deriva dal suo passato ignoto che si scoprirà alla fine.
Cosa hai imparato da questa storia e temi i pericoli della rete?
È stata una serie psicologicamente ed emotivamente coinvolgente, tosta da girare. Gli strumenti che oggi i giovani hanno a disposizione sono un potenziale incredibile e una fonte di conoscenza che quella della mia generazione non avevano e internet è un mondo pieno di stimoli, ma bisogna usarlo in sicurezza e coscienza. Nella nostra storia i ragazzi vengono adescati attraverso i social, la In Italia un minore al giorno scompare. Bisogna essere sempre all’ascolto dei nostri figli, dei bambini, essere all’erta e comunicare con loro.
La serie è stata girata a Venezia durante il lockdown. Come l’hai vissuta?
È stato un privilegio girare a Venezia in tutti i sestieri e vivere la città nonostante il lockdown. Ricordo un freddo terribile e la città deserta, affascinante e strano vederla così vuota.
a cura di P.T.