Parla la madre del neonato morto soffocato all’ospedale Pertini di Roma. Mentre attende che sia fatta chiarezza sull’accaduto, ha raccontato a Il Messaggero quei terribili momenti.
“Sto leggendo le dichiarazioni rilasciate dalla Asl 2 dicono che hanno garantito tutta l’assistenza necessaria, che alle puerpere viene fatta firmare un’autorizzazione a tenere i figli con loro… Bellissime parole, peccato non siano veritiere”.
La donna ha poi ribadito di aver chiesto più volte aiuto al personale: “Più volte ho chiesto in reparto di essere aiutata perché non ce la facevo da sola e di portare per qualche ora il bambino al nido per permettermi di riposare, eppure mi è stato detto sempre di no”, aggiunge.
“Non è che si giustificassero in qualche modo. Dicevano che non era possibile e basta. E io rimanevo lì a dovermi occupare di tutto. Dovevo allattare il piccolo, cambiarlo, riporlo nella culletta accanto al letto, e ho dovuto farlo anche subito dopo il parto anche se ero sfinita”