Quattro navi della Marina russa sono state colpite a Sebastopoli, in Crimea (la penisola ucraina che Mosca ha occupato e annesso illegalmente dal 2014), nel corso di un attacco con droni avvenuto nelle prime ore di sabato 29 ottobre. Il giorno dopo la chiusura della mobilitazione parziale da parte Vladimir Putin, che ha inviato al fronte oltre 82mila mobilitati russi, arriva un nuovo attacco che porta Mosca a lanciare pesanti accuse contro il Regno Unito.

Nel 247esimo giorno di guerra, il ministero della Difesa russo ha accusato direttamente la Gran Bretagna di avere contribuito alla preparazione dell’attacco con i droni in Crimea sferrato nelle scorse ore dagli ucraini. Secondo quanto affermato dal governo russo, i preparativi per l’attacco sarebbero stati condotti “da specialisti britannici con sede a Ochakov, nell’oblast di Nikolaev“.

Ma non è tutto perché la Russia ha accusato la Gran Bretagna di essere coinvolta nelle esplosioni che hanno distrutto il gasdotto Nord Stream: “Alcuni rappresentanti di una unità della Marina britannica”, fa sapere il ministero della Difesa su Telegram, “hanno preso parte alla pianificazione, alla preparazione e all’attuazione dell’attacco terroristico nel mar Baltico dello scorso 26 settembre, al fine di danneggiare i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2”.

Tornando all’attacco in Crimea, Mosca fa sapere che i danni sarebbero stati lievi, e avrebbero riguardato anche delle navi dragamine, impegnate nel garantire la sicurezza del trasporto di grano.

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