E’ bastata una scarcerazione per riaccendere la tensione tra i clan di camorra operativi a Pianura, periferia occidentale di Napoli. Da qualche giorno le segnalazioni di raid armati alle forze dell’ordine sono tornate prepotentemente alla ribalta. Si torna a sparare per le strade del quartiere dopo qualche settimana di calma apparente in seguito al blitz di metà luglio che ha portato in carcere oltre 30 presunti affiliati ai gruppi Carillo-Perfetto (i reduci dello storico clan dei Pesce-Marfella) e Marsicano-Calone-Esposito.

La scorsa notte, poco prima dell’una di venerdì 23 settembre, ignoti hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco contro un’abitazione in via San José Maria Escrivà, zona di edilizia popolare conosciuta come “Case gialle” che si trova alle spalle della chiesa San Lorenzo presente in via Montagna Spaccata. Nel mirino dei pistoleri la base di spaccio gestita dalla famiglia Gaetano collegata ad alcune piazze di spaccio del Rione Traiano. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Bagnoli hanno trovato due bossoli calibro 12 a terra e un foro di proiettile nella finestra di un’abitazione all’altezza del civico 123.

Il raid armato potrebbe rientrare nelle fibrillazioni che si stanno registrando da metà settembre dopo la scarcerazione di Enzo Romano, 46 anni, fratellastro di Salvatore Marfella (figlio del superboss Giuseppe Marfella) ed elemento apicale del clan Pesce-Marfella condannato a più ergastoli dopo la faida con il clan Mele andata in scena tra il 2013 e il 2017.

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