“Ho digitato il nome di Andrea insieme alla parola “incidente” su un motore di ricerca e ho appreso quello che era successo”. A parlare è l’ex moglie di Andrea Silvestrone, Barbara Carota che commenta così la tragedia avvenuta sabato 4 febbraio lungo l’autostrada A14 quando nei pressi di un cantiere all’interno di una galleria l’auto guidata dall’avvocato-tennista disabile si è scontrata frontalmente con un tir. A perdere la vita Silvestrone, 50 anni, e due dei tre figli che viaggiavano con lui (oltre al cagnolino): la primogenita Nicole di 14 anni e il più piccolino di 8, Brando. Ricoverato in ospedale per fratture multiple, Diego, l’altro figlio di 12.
La donna racconta di aver iniziato a cercare su internet notizie dei suoi cari dopo qualche telefonata andata a vuoto. A raccogliere le sue parole il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis, amico di famiglia e molto legato a Silvestrone.
Una famiglia distrutta quella di Andrea. Una famiglia nata dopo la terribile diagnosi, sclerosi multipla, che Silvestrone ha ricevuto a 33 anni. Da allora è iniziato un nuovo percorso dell’istruttore di tennis poi diventato avvocato, pianista e tennista paralimpico.
Non mancano le polemiche dopo la tragedia. “L’ennesimo incidente” mortale sull’autostrada tra Marche e Abruzzo con i governatori Francesco Acquaroli e Marco Marsilio che chiedono di rivedere in cantieri: “abbiamo convenuto – riferisce Acquaroli – di richiedere un ulteriore incontro urgente con Aspi per provvedere a garantire la massima sicurezza possibile anche rimodulando i cantieri”. “Questa situazione è diventata insostenibile e inaccettabile, sotto tutti i punti di vista, prima di tutto la perdita di vite umane per le quali esprimo profondo dolore e cordoglio”. Autostrade per l’Italia, ha espresso “profondo cordoglio ai familiari delle vittime e vicinanza alla comunità”.