“Non ho ricevuto una educazione culturale ma ho letto centinaia di libri, sono quindi informato sulle cure, vi prego di poter essere trattato con farmaci e terapie migliori”.
Sono queste le parole che avrebbe ripetuto più volte, con toni pacati e cordiali, il boss di cosa nostra Matteo Messina Denaro, rinchiuso da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila.
A medici e personale penitenziario, le uniche persone con cui gli è permesso di parlare visto il regime del 41bis, “confessa” che le sue preoccupazioni sono legate alla cura del tumore al colon.