“Mi rendo conto della crisi. Ma nessuno chiede di arrivare subito al 2%. E comunque si potrebbe usare una quota del reddito di cittadinanza“. È la proposta del senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa, che parla dell’aumento per le spese militari in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘.
La Russa e il reddito di cittadinanza
“Chiediamo una norma che aiuti chi veramente ha bisogno. Questa ha sostenuto anche delinquenti e mafiosi – ha detto parlando del reddito di cittadinanza – e le spese di Difesa non sono inutili, sono una necessità“. L’ex ministro della Difesa ha presentato un ordine del giorno per alzare al 2% del Pil le spese militari perché, “crediamo che rispondere a impegni presi molto tempo fa con la Nato significa avere voce in capitolo nelle decisioni: cioè più libertà e indipendenza“.
Le polemiche
“Proporre di aumentare la spesa militare usando una quota del reddito di cittadinanza è semplicemente vergognoso. La proposta dell’esponente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa mostra ancora una volta tutta la distanza di una certa classe politica dai problemi e dalle esigenze dei cittadini“. Così in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Daniela Rondinelli.
Il M5S
“Come ha più volte ribadito il Presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, oggi l’Italia sta attraversando un momento molto delicato della sua storia: il caro-bollette sta mettendo a dura prova i bilanci di imprese e famiglie, inoltre con l’aumento dell’inflazione e i salari sempre fermi la povertà relativa rischia di esplodere“, prosegue la nota.
La risposta dell’europarlamentare grillino
“E tutto questo dopo due anni di pandemia che hanno causato la recessione più grave dal dopo-guerra. Le priorità per gli italiani sono: stop al carovita, salario minimo, Superbonus per gli investimenti verdi, sanità e scuola. Il disprezzo verso i poveri mostrato da La Russa dimostra un disprezzo verso l’Italia reale che noi non possiamo che respingere. Il reddito di cittadinanza non si tocca!“, conclude Rondinelli.