a cura di Le Furlan Communication
Oggi più che mai è fondamentale parlare di rilancio del Made in Italy, dopo la crisi causata dal Covid-19. Ripartire dopo lo stop, per tornare più forti non è solo un’esigenza ma una necessità. Le crisi inoltre come sempre hanno il loro lato positivo, stimolano la creatività e il mutamento, questo perché le aziende, per fronteggiare l’emergenza, sono costrette a ragionare sulle priorità.
In questo modo troveranno le giuste soluzioni per poter uscire dalla crisi. Tra le varie opportunità c’è ne parla la manager del fashion Gabriella Chiarappa, una grande professionista, gentile e determinata, in lei vige il motto di “non mollare mai” perché la forza più grande la si trova nei momenti difficili come quello che stiamo attraversando. Tra le varie cariche istituzionali è coordinatrice per le Camere di Commercio Estere ed oggi più che mai in un momento storico come questo, il suo entusiasmo e la sua determinazione nel creare opportunità per le aziende italiane non si affievolisce e non si risparmia.
In lei la voglia da sempre di comunicare tutto ciò che fa con grande passione, non dando mai nulla per scontato. Ed è per questo che oggi incontriamo Gabriella, impegnata già da molto tempo nel promuovere le eccellenze italiane.
Intervista a Gabriella Chiarappa
Tra le attività rivolte all’internazionalizzazione, promuove attraverso la sua carica di referente moda per la camera di Cooperazione Italo Araba “l’Obiettivo Qatar”, ce ne può parlare?
Certo, credo sia doveroso parlare di opportunità per le aziende italiane, visto il periodo che stiamo attraversando. L’accordo che abbiamo definito con la Camera, è con un’organizzazione attiva in Qatar da 13 anni. La referente è Laura Bertuccioli una manager molto nota in questi Paesi, per aver conquistato la fiducia delle più importanti holding del luogo. E’ importante anche precisare che fare business in questi Paesi non è semplice, se non si hanno contatti consolidati nel luogo di appartenenza ed è per questo che sottolineo l’importanza di tale operazione. Il mondo ha bisogno, oggi più che mai di speranza e attendibilità ed è bello poterla divulgare.
Lei è sempre molto gentile, è una sua caratteristica distintiva?
Solitamente si, è la mia filosofia di vita che mi porta ad esserlo, credo nel pensiero positivo e di conseguenza nella gentilezza e nella gratitudine.
Quali sono le nuove frontiere della moda?
Sono rivolte senza ombra di dubbio verso l’ecosostenibilità e il green, tutelare il nostro Pianeta non è una tendenza ma una necessità.
Le sue attività di sviluppo sono rivolte solo in Qatar?
No, le mie attenzioni sono rivolte su più fronti.
Quindi su cosa si deve puntare e su quali Paesi?
Io credo che con tutte le incertezze che stiamo vivendo ci sia un forte bisogno di fare attente valutazioni e analisi di mercato sulle concrete opportunità per il nostro made in Italy. Considerando che ci sono Paesi maturi ad alto valore di import come: Cina, Giappone, Marocco, Russia, India, Vietnam, Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, Canada, Qatar e poi ci sono dei Paesi che rappresentano delle concrete opportunità strategiche, esempi come: l’Africa Centrale, il Perù, la Colombia, il Kazakistan. Senza dimenticare che sono assolutamente necessari gli interventi del Governo italiano a supporto dei due milioni di persone che ruotano intorno alla moda italiana, considerando l’artigianalità del nostro Paese il futuro per l’intero sistema globale.