Un ‘regalo‘, una concessione fittizia per celebrare l’anniversario della Rivoluzione islamica del 1979. Così la Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, decide di graziare “decine di migliaia” di detenuti, molti dei quali, fanno sapere i media di Stato citati da Reuters, sarebbero manifestanti arrestati nei mesi scorsi durante le proteste scatenate dalla morte di Mahsa Amini.

Al momento non sono chiari ulteriori dettagli, soprattutto relativi all’identità di coloro che ne beneficeranno. “I prigionieri che non sono accusati di spionaggio per conto di agenzie straniere, contatti diretti con agenti stranieri, omicidio e lesioni intenzionali, distruzione e incendio doloso di proprietà dello Stato o non hanno un querelante privato nel loro caso saranno graziati”.

Secondo la Human Rights Activists News Agency (Hrana), sono circa 20 mila i manifestanti che sono stati arrestati in relazione alle proteste scaturite dalla morte della giovane curda mentre era in custodia della polizia per la morale lo scorso settembre.

A questi va aggiunta anche la giornalista Elnaz Mohammadi, arrestata nelle scorse ore. Si tratta della sorella di Elahe Mohammadi, anch’essa reporter, incarcerata lo scorso 29 settembre dopo aver effettuato un servizio sul funerale di Masha Amini. Per questo è stata accusata di “propaganda contro il sistema e cospirazione per agire contro la sicurezza nazionale”, reati punibili con la morte.

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