La Russia sta pensando di chiedere più contributi alle proprie imprese e di tagliare le spese non collegate alla difesa per far fronte ai costi provocati dall’invasione dell’Ucraina. Questo è quanto riferito da Bloomberg, che ha visionato un ordine governativo emesso dal primo ministro Mikhail Mishustin a metà dicembre.
La proposta prevede il pagamento di dividendi più alti da parte delle società statali e di una ‘una tantum’ da parte dei produttori di fertilizzanti e di carbone. Lo sforzo chiesto alle imprese russe fa parte di quello che viene definita ‘mobilizzazione delle entrate” dal documento, che prevede anche una spesa extra di 175 miliardi di rubli (2,3 miliardi di euro) per ricollocare in Russia 100 mila persone dalla regione di Khersom, riconquistata da Kiev.
Dall’ “ottimizzazione” delle spese per settori diversi dalla difesa e la sicurezza sono attesi altri 150 miliardi di rubli (2 miliardi di euro). Parte dei soldi, secondo fonti anonime citate da Bloomberg, serviranno a far fronte ai costi collegati alla guerra, che sta per entrare nel suo secondo anno e che ha pesato sul bilancio russo, il cui surplus è stato alimentato dai prelievi sugli extraprofitti di Gazprom. Al momento nessuna decisione è stata presa sulla dimensione dei dividendi né sull’una tantum, che dipenderanno dai dati sul bilancio dell’intero 2022.