Quarta notte di guerra e morte e di combattimenti in strada. Migliaia le vittime, tra cui donne e bambini, del conflitto tra Ucraina e Russia anche se per ora i dati ufficiali forniti sono approssimativi. La Russia ha continuato a bombardare la capitale Kiev, colpendo anche un ospedale pediatrico destinato a bambini oncologici (un piccolo è morto altri due feriti), avanzando soprattutto nel sud-est del Paese dove ha “completamente” assediato le città di Kherson (sud) e Berdyansk (sudest). Le truppe russe sono entrante anche a Kharkiv, seconda città più grande del Paese, dove sono in corso scontri in strada, e sono a pochi chilometri dalla città di Dnipro, la terza dell’Ucraina, dove intanto i cittadini preparano molotov.
Ma l’esercito ucraino resiste, respinge gli attacchi nelle capitale alimentando la “frustrazione” di Mosca e continua a tenere testa al rivale russo, ben più attrezzato, in attesa dell’arrivo di ulteriori armi da Germania e Francia. Sono almeno 37.000 i volontari arruolati nella ‘difesa territoriale’. “72 ore di resistenza! Il mondo non ci credeva. Il mondo dubitava. Ma non ci siamo limitati a resistere, continuiamo con sicurezza a combattere contro l’occupante russo! Abbiamo mostrato al mondo: non aver paura della Russia, sii forte e respingila! Il sostegno all’Ucraina deve essere più forte! La vostra sicurezza dipende da noi!” scrive su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov. Il presidente Usa Biden parla di terza guerra mondiale se Putin non accetta sanzioni.
La Russia sarebbe pronta a negoziare e offre come come ‘campo neutro’ Minsk, capitale della Bielorussia, paese loro alleato. Mentre il Cremlino fa sapere che una delegazione russa, tra cui rappresentanti dei ministeri degli Esteri e della Difesa, è già arrivata in Bielorussia per ”iniziare i colloqui” con gli ucraini, il presidente Volodymyr Zelensky chiarisce: “I negoziati tra ucraini e i russi avrebbero potuto svolgersi a Minsk se Mosca non ci avesse attaccato dalla Bielorussia. Nelle scorse ore si era ipotizzata una negoziazione in Turchia. “Qualunque città va bene per i negoziati, tra cui Varsavia, Istanbul e Baku, ma non Minsk” ha aggiunto.