Ancora bombardamenti nella notte in Ucraina, nonostante l’annuncio della Russia di una riduzione delle operazioni militari dopo i negoziati di ieri a Istanbul. Nella notte sono state avvertite diverse esplosioni a Kiev, ma la capitale non è stata colpita dai russi nelle ultime ore. Lo ha detto il vice sindaco di Kiev Mykola Povoroznyk citato dalla televisione russa. ”La notte è passata relativamente calma, il suono delle sirene e il suono dei colpi di arma da fuoco si sono sentiti attorno alla città, ma la città vera e propria non è stata bombardata”, ha spiegato. Alle prime ore di oggi le sirene sono suonate anche a Zhytomyr, Kharkiv, Dnipro e Poltava.

Nessuna tregua degli attacchi russi su Chernihiv, a 150 chilometri a nord est di Kiev. Lo ha dichiarato il governatore di Chernihiv Viacheslav Chaus sul suo canale Telegram. “Crediamo (alla promessa russa, ndr)? Certo che no”, ha scritto Chaus, dicendo che le forze russe hanno “effettuato attacchi contro Nizhyn, compresi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv”.

Bombardate stamattina dall’artiglieria pesante anche le zone residenziali della città di Lysychansk, nella zona sud orientale del paese. Lo ha scritto il governatore regionale di Luhansk Serhiy Gaidai su Telegram. “Un certo numero di grattacieli sono stati danneggiati” ha aggiunto, spiegando che ”molti edifici sono crollati” e che ”i soccorritori stanno cercando di salvare le persone che sono ancora in vita”. Al momento si registra una vittima.

Saranno aperti oggi tre corridoi umanitari per evacuare i civili che si trovano nelle città assediate, ha annunciato la vice premier Iryna Vereshchuk. Uno dei corridoi riguarderà la città di Mariupol nel sud dell’Ucraina.

Nella regione di Khmelnitsky i soldati russi hanno effettuato un attacco missilistico su 3 impianti industriali, ma gli incendi che sono sorti sono stati domati. Anche martedì pomeriggio era stato lanciato un attacco missilistico contro una struttura militare nella città di Starokostiantyniv.

Nei colloqui di ieri, la delegazione ucraina si è detta disposta alla neutralità, rinunciando all’ingresso in alleanze militari in cambio di appropriate garanzie di sicurezza, mentre la Russia accetterebbe un’adesione all’Unione europea, seppur non immediata. Ma gli Usa e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si sono detti scettici sui negoziati. ”Gli ucraini non sono ingenui” e continueranno le operazioni militari nonostante le promesse della Russia di ridurre notevolmente le sue attività sul campo, ha detto Zelensky, dicendo che ”naturalmente vediamo i rischi. E naturalmente non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a lottare per la nostra distruzione”. In un nuovo messaggio, Zelensky ha detto che ”gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già imparato durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbas che ci si può fidare solo di un risultato concreto”, ovvero se ”i fatti cambiano sulla nostra terra”.

Intanto Washington ha chiesto agli americani di non recarsi in Russia o di lasciare “immediatamente” il Paese, sottolineando che le autorità di Mosca “potrebbero individuare e trattenere” i cittadini Usa nel Paese,

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