Sta iniziando una “grande tempesta globale” derivante dalle azioni dell’Occidente. Parole di Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino che chiarisce: “La Russia sarà in grado di preservare la macrostabilità in mezzo a questa tempesta”. A 193 giorni dall’inizio dell’invasione in Ucraina, la guerra oltre che sul campo, dove il numero dei morti (tantissimi) non interessa più a nessuno, è percepita anche a migliaia di chilometri di distanza a causa delle conseguenze economiche che sta provocando.
L’Ue è a secco di gas dal Nord Stream, che non si sa se e quando ripartirà dopo un guasto denunciato da Mosca. E mentre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella esorta i leader europei a trovare con urgenza una risposta europea, il ministro dell’Economia Daniele Franco annuncia che è stato superato l’83% stoccaggi e che l’inverno non sarà facile.
Lo stesso Peskov ha invitato “l’Unione Europea” a “riparare il gasdotto Nord Stream 1 in modo che possano riprendere le spedizioni di gas naturale verso la Germania, non spetta a noi. Se gli europei prendono questa decisione totalmente assurda e si rifiutano di fare manutenzione ai loro sistemi, o meglio ai sistemi appartenenti a Gazprom, non è colpa di Gazprom, ma dei politici che decidono le sanzioni”, ha aggiunto.
Dall’altro lato, il presidente ucraino Zelensky avverte il mondo occidentale (“Putin prepara l’attacco decisivo sull’energia contro gli europei”) e annuncia nuove sanzioni dopo la telefonata con la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen: “Si è discusso dell’assegnazione della prossima tranche di aiuti macro finanziari dell’Ue il prima possibile” e si è sottolineato “la necessità di preparare l’ottavo pacchetto di sanzioni, compreso il divieto di rilasciare visti ai cittadini russi“.