Conte non è il presidente del Movimento 5 Stelle

Questo strappo rende impossibile ogni alleanza con i Cinquestelle”. Per il ministro dem della Cultura Dario Franceschini, è tramontata l’idea di un percorso comune con il Movimento guidato da Giuseppe Conte. “La rottura sulla fiducia al governo rende impossibile l’alleanza”, dice in un’intervista al Corriere in cui accusa anche Lega e Forza Italia di avere agito “per un calcolo elettorale”, non votando la fiducia a Draghi. Le prossime elezioni, secondo il ministro uscente, saranno “una sfida tra chi ha difeso Draghi e chi invece ha buttato tutto a mare”. “Da una parte gli europeisti e i riformisti”, spiega Franceschini, “dall’altra parte i sovranisti, gli antieuropeisti, il centrodestra senza più centro, perché – aggiunge – il partito di Berlusconi è evaporato”. Draghi non sarà coinvolto nel progetto: “non lo tireremo per la giacchetta”, assicura. Ciò che immagina Franceschini è un “rassemblement elettorale” fatto di tutti coloro che volevano proseguire l’esperienza di governo. “Tra chi lo ha difeso ci sono forze e personalità diverse”, rileva. Un obiettivo ambizioso, dunque, ma “possiamo farlo perché abbiamo un partito unito attorno al segretario. Non è capitato molte volte nella storia del Pd”, spiega.

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