Da marzo a settembre, per l’assegno unico, sono stati erogati 8,9 miliardi di euro alle famiglie italiane con riferimento a 9,3 milioni di figli. Lo ha reso noto l’Inps che ha diffuso i dati dell’Osservatorio sull’assegno unico universale aggiornati a settembre. La spesa relativa ai nuclei non percettori di RdC risulta pari a 8,5 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,5 milioni di richiedenti e 8,8 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità; gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 145 euro per figlio. I nuclei percettori di RdC con almeno una mensilità della prestazione integrata dall’assegno unico sono risultati 476mila, con riferimento a circa 804mila figli a carico, di cui poco più di 500mila appartenenti in via esclusiva a nuclei percettori di RdC. Per essi si è proceduto al calcolo dell’integrazione dell’AUU sottraendo, dall’importo teorico dell’assegno spettante, la quota di Reddito di cittadinanza relativa ai figli che fanno parte del nucleo familiare; l’importo medio mensile di tale integrazione è risultato pari a 166 euro per nucleo. Per i nuclei non percettori di RdC, circa il 46% degli assegni pagati per figlio si riferisce a beneficiari appartenenti a nuclei con Isee inferiore ai 15mila euro; circa il 20% dei figli, invece, appartiene a nuclei familiari che non hanno presentato Isee. Per essi, con riferimento al mese di settembre, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da poco meno di 50 euro (per chi non presenta Isee o supera i 40mila euro) a 195 euro per le classi di Isee fino a 15mila euro. Sempre nel mese di settembre, il 47% dei figli raggiunti dalla misura si concentrano al Nord, e per essi si osservano importi medi più modesti avendo livelli di Isee più elevato, mentre al Sud vi è una minore consistenza di beneficiari (34%) e per essi si osservano importi mensili mediamente più alti in relazione a livelli di Isee mediamente più bassi in queste aree: il valore minimo dell’importo si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, dove per ciascun figlio si ha un importo mensile pari a 133 euro ed il valore massimo, pari a 167 euro per ciascun figlio, si registra in Calabria.