Nonostante la sospensiva del Consiglio di Stato, il TAR Campania – “scavalcando l’organo sovraordinato” – obbliga il Commissario ad acta a portare a termine l’iter finalizzato all’acquisizione da parte del Civico Ente dell’immobile dove esercitava l’attività il supermercato Decò. Lo ha chiarito il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania pubblicando l’ordinanza con la quale si è pronunciato sul ricorso proposto dalla New Golden Market contro il Comune di Caiazzo e nei confronti della Ipervolturno II srl per chiarimenti sulla sentenza dello scorso mese richiesti dal commissario ad acta.
“La continua proposizione di impugnazioni avverso gli atti consequenziali a pronunce giurisdizionali anche passate in giudicato, unitamente alla proposizione di istanze di revocazione, non può valere a paralizzare ‘sine die’ l’esecuzione di provvedimenti amministrativi confermati all’esito del controllo giurisdizionale“, scrivono i giudici del Tar nell’ordinanza.
Inoltre lo stesso Commissario ad acta, in una nota trasmessa ai Giudici Amministrativi, riteneva che vista la sospensiva concessa da parte del Consiglio di Stato a favore della proprietaria dell’immobile – alla quale veniva concessa una tutela nella rapida fissazione dell’udienza di revocazione fissandola per il 26 maggio – sarebbe stato opportuno aspettare l’esito della medesima causa.
“Allora – si chiede Elio Barbiero – ma l’interesse pubblico da tutelare quale sarebbe? Visto che tutt’oggi l’immobile è chiuso senza poter produrre danno ad alcuno?”.
Pare, infatti, che l’unico a sentirsi ‘minacciato’ sarebbe il proprietario di un supermercato concorrente il quale starebbe tentando ad ogni costo di far demolire l’immobile degli antagonisti affinchè possa esercitare un monopolio commerciale sull’intero comune di Caiazzo.
Quindi gli sventurati acquirenti dell’Asta Immobiliare si troverebbero di fronte ad una beffa. Questi ultimi si sono ritrovati tra le mani un immobile prima venduto dallo Stato come commerciale e successivamente, dopo tutte le spese di ristrutturazione nonché gli investimenti effettuati, lo stesso Stato dichiarava il medesimo immobile “abusivo”, e, la ciliegina sulla torta viene messa oggi dal Tar Campania, il quale con l’ordinanza in epigrafe – anticipatamente alla discussione e decisione della Causa di revocazione – lo strappa definitivamente dalla proprietà e disponibilità degli “sfortunati acquirenti dell’Asta Giudiziaria”.
“Ma la giustizia come la si può ottenere – ha cocluso Barbiero – e soprattutto chi ne ha diritto e per quale interesse, per riuscire ad avere monopolio sul mercato, quindi sfruttare la pubblica amministrazione per avere un interesse privato?”