a cura di Le Furlan Communication
foto di Matteo Gastel
Performer, opinionista, costumista e docente universitaria alla Facoltà di Fashion Design presso NABA (Nuova Accademia Di Belle Arti) di Milano dal 2010. Influenti riviste come Playboy, Kult, Maxim, Marie Claire, Amica, Donna Moderna, Diva & Donna, Silhouette Donna, Grazia e Chi hanno pubblicato articoli dedicati alla performer, inusuale e unica. Nel maggio 2011 Vanity Fair dedica cinque pagine a Eve La Plume assegnandole il titolo di Regina del Burlesque in Italia. Tra il 2009 e il 2011 appare in TV nel Chiambretti Night e in talkshow come Alle falde del Kilimangiaro, Porta a Porta,Maurizio Costanzo Talk, Lilit.
Eve, sei la regina italiana del burlesque, i tuoi spettacoli sono un inno all’ eleganza. Sei una ballerina e una scenografa come nasce questa passione?
In realtà nasco come costumista e mi diverte dire che nella mia vita precedente ero una costumista. Avevo uno studio e creavo costumi per gli spettacoli degli altri mentre oggi faccio la costumista solo per me. Mi occupo anche delle scenografie dei miei numeri che sono scenografie che progetto e sistemo però mi affido anche alla collaborazione di altre persone competenti per costruire una scenografia
Ma il burlesque è ancora attuale oppure è stata solo una moda passeggera?
Il burlesque è uno spettacolo antico quindi in qualche modo non è mai stato attuale. Diciamo che c’è stato un periodo in cui se ne parlava moltissimo. Io ho avuto la fortuna di cominciare a portare il burlesque in Italia quando era scomparso da decine di anni e non se ne conoscevano più le tracce, poi c’è stato un momento in cui veramente tutti parlavano di burlesque come se fosse la cosa più importante della vita di ognuno ed era anche strano per me che avevo visto invece gli esordi. Adesso diciamo che si è posizionato in uno spettacolo un pò di nicchia, quindi ha delle fasi altalenanti questo genere di esibizione
Dove hai appreso questa arte del burlesque?
In realtà non conoscevo il burlesque come in Italia non lo conosceva nessuno intorno agli anni 2000, però facevo una considerazione, ossia che sarebbe stato bello che esistesse uno spettacolo che parlasse delle donne in modo diverso, che avesse anche delle caratteristiche estetiche che comprendessero donne diverse dalla moda di quel momento e mi piaceva l’idea di crearlo. Dopo ho capito che quello che stavo creando era molto simile allo spettacolo antico che si chiamava burlesque che aveva avuto dei ritorni negli anni ’50, poi anche il new burlesque negli anni ‘90 e che però poi era sparito e fatto perdere le sue tracce. Quindi in qualche modo credevo di averlo inventato e questo mi fa sempre ridere però diciamo che quando l’ho portato in Italia non c’era e diciamo che io ho contribuito al rilancio di questo genere
Come nasce questo tuo amore per la Francia?
Io sono italiana, ma mia madre e tutta la mia famiglia dalla parte di mia madre sono francesi. Io sono nata in Italia e il francese l’ho dovuto imparare da grande in Francia. Il mio nome d’arte ho voluto che fosse francese per non tradire le mie origini e perché io sono molto legata anche per i miei spettacoli a tutta la cultura francese. Eve perché mi chiamavano così sin da bambina e ho voluto aggiungere “La Plume” perché un’amica mi ha detto: se devo pensare a te e al burlesche la cosa che mi viene in mente e che vi lega è la piuma, sei leggera come una piuma. Tra l’altro la piuma fa parte di tutta la cultura dell’avanspettacolo, lo spettacolo leggero
Ami approfondire temi legati alla bellezza, alla femminilità, allo stile, alla storia del costume, ma anche alla condizione della donna
Sono un’ appassionata di storia del costume, per cui studiando gli anni e le epoche ho studiato anche molto la condizione della donna. Faccio delle conferenze che porto in giro, in cui parlo della moda e dei cambiamenti della moda dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri. Parlando di moda si parla veramente molto della condizionedella posizione e della costrizione anche per quello che riguarda l’abbigliamento della donna nella società e mi ha sempre commosso il lavoro delle femministe , che poi hanno fatto sì che la mia vita fosse migliore, perché se io poi ho potuto fare il lavoro che faccio e compiere le scelte che faccio in assoluta libertà è anche grazie a quel lavoro che è stato fatto prima. Oggi trovo che ci sia un rilancio, che quel lavoro cominciato dalle donne dell’inizio del ‘900 è stato portato avanti dalle femministe degli anni ’70. Oggi è un lavoro che capiamo non essere portato a termine, nel senso che c’è ancora molto da fare e in più c’è anche da mantenere sempre con le unghie e con i denti i diritti che sono stati conquistati, anche se non sono un’attivista io appoggio molto le posizioni delle femministe intelligenti che oggi stanno portando avanti una lotta che trovo sana. Aggiungerei una cosa: questa lotta oggi probabilmente comprende anche gli uomini, perché anche gli uomini in una società patriarcale hanno subito il fatto di dover somigliare a un modello da macho che non corrisponde quasi a nessuno
Sui social incoraggi molto le donne a valorizzare la propria bellezza, però non la bellezza come stereotipo, ma non una bellezza che va al passo con la moda ma una bellezza propria
Questo per me è un punto importante, il fatto di valorizzare le proprie caratteristiche e ignorare i modelli imposti soprattutto quando non ci piacciono e non ci corrispondono per niente , trovo che sia più sia liberatorio anche guardarsi allo specchio capirsi come si è davvero e avvicinarsi a modelli più simili a quello che vediamo in questo specchio che ci rappresentano di più perché sennò rincorriamo un qualcosa che è irraggiungibile e secondo me si fa del male proprio anche nella nostra vita quotidiana. Saper valorizzare quello che siamo, io trovo che a volte porti a scoprire delle bellezze meravigliose e uniche che sennò non vedremo
Adesso di cosa di stai occupando?
In questo momento porto avanti la posta del cuore, è un progetto che avevo da anni ma non avevo mai trovato il tempo di dedicarmi a questa cosa e quindi ogni settimana affronto un tema su Burlesque.it