“A seguito di fatti del genere non bisogna reagire chiedendo più durezza ma insistendo nell’offrire modelli di legalità e ascolto”. Così Patrizio Gonnella, presidente nazionale di Antigone (associazione per i diritti e le garanzie nel sistema penale) ha commentato con l’ANSA l’evasione di sette detenuti dal carcere minorile ‘Cesare Beccaria’ di Milano.

Sulla vicenda interviene anche Valeria Verdolini, responsabile per la Lombardia dell’associazione Antigone, “L’ultima volta siamo stati al Beccaria lunedì 19 dicembre per un evento sulla musica. E i ragazzi all’interno erano 43 a fronte di una capienza di 31 posti.

Sicuramente non era prevedibile quello che è accaduto, ma nelle conversazioni di lunedì veniva lamentato, non solo da parte dei ragazzi ma anche da parte degli operatori, una difficoltà nel funzionamento dell’istituto legata alla carenza di personale”.

“Oltre all’evasione – ricorda Verdolini – c’è stata anche una rivolta. Io forse terrei insieme le due cose. Per cui leggo questa vicenda come una forma maldestra di richiesta di aiuto e di attenzione per una struttura che ha grossi problemi. È un istituto spoglio, con attività che sono poche rispetto a quello che potrebbe offrire una città come Milano. Tutti noi dobbiamo domandarci come poterci prendere cura di quel luogo e dei ragazzi che lo attraversano. Questa vicenda è un fallimento per tutti, è un fallimento democratico”.

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