“Non è stato corretto” vietare Twitter a Donald Trump: “Penso sia stato un errore. Io rimuoverei il divieto permanente, ma non ho ancora il controllo” della piattaforma. Elon Musk spiana così la strada al ritorno sul social media dell’ex presidente americano, bloccato per “incitamento alla violenza” dopo l’assalto al Congresso del 6 gennaio in seguito alla sua sconfitta alle elezioni.
La rimozione di Trump “ha alienato una larga parte del Paese. Non ha spento la sua voce, l’ha amplificata nella destra. Per questo è stato moralmente sbagliato e completamente stupido”, ha spiega Musk intervenendo a un evento del Financial Times. Le sospensioni temporanee dal social sono ammissibili “se si dice qualcosa di illegale o distruttivo per il mondo. Ma i divieti permanenti minano la fiducia in Twitter” e dovrebbero essere “estremamente rari”, ha aggiunto il patron di Tesla. Trump ha più volte ribadito di non voler tornare sul social perché ormai “noioso” e di voler restare sulla sua piattaforma ‘Truth’.
Fra le fila repubblicane non tutti però sono convinti che il tycoon resisterà alla tentazione di tornare a cinguettare. Stimando in alcuni mesi la possibile chiusura della sua acquisizione di Twitter – per il quale ha offerto 44 miliardi di dollari – il patron di Tesla ha descritto alcune delle modifiche che vorrebbe apportare alla piattaforma. Musk vorrebbe infatti mettere l’algoritmo su GitHub e consentire a chiunque di effettuare suggerimenti.
“Serve trasparenza per avere fiducia”, ha osservato, mettendo in evidenza che sarebbe importante per Twitter ridurre la sua inclinazione a sinistra. “Vengono da un ambiente molto di sinistra”, ha detto riferendosi alla sede della società a San Francisco. “Questo non ha costruito fiducia nel resto degli Stati Uniti e forse in altre parti del mondo”, ha precisato Musk, che da tempo si dipinge come l’assolutista della libertà di parola a tutti i costi. Una libertà – ha assicurato incontrando il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton – che comunque sarà allineata alle nuove regole Ue che richiederanno ai social media di fare di più sui contenuti illegali.
Parlando con il Financial Times, Musk si è soffermato anche su Tesla. Ha escluso nuovi impianti in Cina ma ritiene che il paese rappresenterà il 25-30% del mercato di Tesla nel lungo termine. Infine ha definito “altamente improbabile” l’ipotesi che il suo colosso delle auto elettriche possa acquistare un’altra casa automobilistica.