Schiaffi e minacce al figlioletto di appena 12 anni per costringerlo ad accompagnarlo durante le rapina che realizzava in provincia di Napoli. E’ quanto emerso in una indagine condotta dai carabinieri della Compagnia di Casoria e della stazione di Crispano che, nelle scorse ore, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale partenopeo, nei confronti di un uomo di 45 anni gravemente indiziato dei reati di rapina aggravata, detenzione e porto illegale il luogo pubblico di armi comuni da sparo, ricettazione e maltrattamenti in famiglia.
Le indagini, coordinate dalla procura di Napoli nord, sono partite in seguito alle denunce delle vittime delle rapine e si sono sviluppate grazie ai sistemi di videosorveglianza, sia pubblici che privati, nonché alla localizzazione satellitare dell’auto utilizzata dal 45enne. L’uomo per gli investigatori è l’autore di ben sette rapine commesse nel solo mese di gennaio 2022 ai danni di attività commerciali presenti nei comuni di Afragola, Cardito e Crispano. Decisive anche le testimonianze dei titolari degli esercizi presi di mira che hanno riconosciuto l’autore dei colpi.
Quest’ultimo agiva armato di un fucile a canne mozze e di un coltello e una volta entrato nel negozio insieme al figlio di 12 anni, utilizzato probabilmente per non destare sospetti, si faceva consegnare l’incasso. Nel corso di una perquisizione effettuata a casa dell’indagato a fine gennaio, i carabinieri hanno trovato e sequestrato il fucile a canne mozze (risultato oggetto di furto nel maggio di tre anni fa) e il coltello.
Poi è emerso lo scenario più raccapricciante: il 45enne dietro minacce e percosse costringeva il figlio di 12 anni ad accompagnarlo durante le rapina, una circostanza che ha consentito ai militari dell’Arma di ricostruire una condotta abituale di maltrattamenti commessa dall’uomo ai danni del piccolo.