Neanche il tempo di tornare in aula, con orari ridotti e mense ancora al palo, che dopo 15 giorni gli alunni delle scuole seggio elettorale di Napoli (che in città sono quasi un centinaio) dovranno stare a casa per ben una settimana ‘grazie’ alle elezioni in programma domenica 25 settembre. Ieri, giovedì 22 settembre, è stato l’ultimo giorno in classe per migliaia di studenti napoletani delle elementari, medie e superiori che, se tutto va bene, torneranno nuovamente tra i banchi di scuola mercoledì 28 settembre. Molti però rientreranno solo giovedì 29.
Una situazione, già registrata a fine settembre 2020 in occasione delle elezioni regionali in Campania, che sta scatenando polemiche da parte dei genitori dei giovani studenti che chiedono a Comune e Asl di velocizzare le operazioni di pulizia e igienizzazione dei locali dopo la tornata elettorale. Una settimana di stop forzato dovuta alla calendarizzazione delle attività di sanificazione stabilite dall’amministrazione guidata dal sindaco Gaetano Manfredi e che verranno eseguite dal personale dell’Asl Napoli 1 Centro nelle giornate di martedì e mercoledì.
La metà delle scuole di Napoli seggio elettorale riaprirà mercoledì, l’altra metà giovedì. Un protocollo che non va giù alle mamme degli studenti partenopei che lanciano un appello, a partire dalle prossime tornate elettorale, per evitare uno stop forzato così lungo. Ad alzare la voce sono soprattutto i genitori dei quartieri di Chiaia, Pianura, Bagnoli e della zona a nord di Napoli che accompagneranno i figli a scuola direttamente dopo una settimana.
“Vorrei chiedere al sindaco del Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, perché a Napoli le scuole che sono seggio elettorale chiudono oggi per riaprire, se tutto va bene, mercoledì prossimo” chiede una mamma che poi paragona la singolarità di quanto avviene a Napoli con quanto accade invece nelle altre principali città italiane. “Nel rispondere, il signor Sindaco tenga conto, per favore, che le scuole a Roma saranno chiuse solamente lunedì 26, così come quelle di Torino e Milano, e che, in questo momento, la quasi totalità degli studenti italiani è in classe, mentre i ragazzi napoletani sono a casa”.