Nessun morto e un ferito grave nell’attacco al teatro rifugio di Mariupol: è il bilancio delle autorità locali a oltre 48 ore dall’attacco russo. “Stando a informazioni preliminari, non ci sono morti. Risulta invece esserci una persona gravemente ferita”, scrive su Telegram il consiglio municipale di Mariupol in quello che è di fatto il primo bilancio ufficiale dell’attacco sul teatro diventato rifugio nella città ucraina assediata dai russi.

In un primo momento le autorità ucraine avevano addirittura parlato di “centinaia di vittime” perché all’interno del teatro si rifugiavano “oltre 1000 persone”. Nella giornata di ieri, a 24 ore dal bombardamento, la notizia dell’uscita dal teatro di 130 persone in buone condizioni. Oggi il primo bilancio dell’attacco russo. La quasi totalità dei cittadini si rifugiava nei sotterranei del teatro. Ad essere colpita è stata invece la parte superiore della struttura.

In precedenza, secondo il commissario ucraino per i diritti umani, Lyudmyla Denysova, più di 1.300 persone sono ancora intrappolate nei sotterranei del teatro di Mariupol, città nel sud-est dell’Ucraina, dopo il bombardamento di mercoledì scorso da parte dell’esercito russo. Ieri erano 130 le persone salvate finora dalle macerie. Al momento non sono state segnalate vittime.

“Ad ora siamo riusciti già a salvare oltre 35mila persone di Mariupol, ma gli occupanti fanno di tutto per non far entrare aiuti umanitari in città” ha spiegato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, facendo il punto sui risultati raggiunti oggi attraverso i corridoi umanitari nell’ultimo video pubblicato sui suoi canali social. “Si continua a sgomberare le macerie del teatro di Mariupol, in cui la gente si nascondeva”, ha aggiunto Zelensky, confermando che “ad ora sappiamo che sono salve 130 persone”.

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