Il rischio di utilizzo dell’atomica nella guerra in Ucraina, in corso da oltre otto mesi, è del 30%. “Se proprio devo metterla in percentuali, dico che c’è un 30 per cento di possibilità che la Russia usi una bomba nucleare tattica o un’altra arma non convenzionale contro di noi. Al momento, però, non abbiamo segnali che stiano preparando l’attacco”.
E’ quanto sostiene in una intervista a Repubblica il generale ucraino Vadym Skibitsky, vice capo del servizio di intelligence militare (Gur) che rispedisce al mittente le accuse del Cremlino, che ritiene Kiev pronta a colpire con una bomba sporca radioattiva. “È una campagna di informazione preparata ad alto livello, molto preoccupante. Mi ricorda la posizione della Russia riguardo all’uso delle armi chimiche in Siria e in Libia, e sappiamo come è andata – spiega – Per questo invitiamo i rappresentanti dell’Aiea a ispezionare tutte le nostre strutture, compresa Chernobyl, dove in epoca sovietica veniva prodotto plutonio per uso militare”.
Ispezione che l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha annunciato proprio in queste ore. “Gli ispettori dell’Aiea hanno iniziato – e termineranno presto – la verifica delle attività di due siti in Ucraina”, si legge in una nota dell’agenzia dell’Onu per l’energia nucleare.