Una bambina di cinque anni scomparsa nel pomeriggio in provincia di Catania sarebbe stata sequestrata da “tre persone incappucciate a bordo di un’auto di cui non si conoscono modello, colore e targa”. E’ quanto affermano sui social diversi residenti della zona prima di ottenere conferme dalla procura etnea. A denunciare la scomparsa della piccola, avvenuta a Piano di Tremestieri, è stata la madre che si è presentata in lacrime nella caserma dei carabinieri di Mascalucia.
La bimba si chiama Elena Del Pozzo e compirà 5 anni a luglio e, secondo il racconto della madre, era appena uscita dall’asilo in sua compagnia quando “siamo stati aggrediti da tre persone, che avevano il volto coperto ed erano armate“. Persone che -prosegue la donna – “hanno portato via la piccola fra le mie urla”. Le ricerche sono scattate dal primo pomeriggio con i militari dell’Arma che stanno analizzando le telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Istituiti inoltre numerosi posti di blocco.
Secondo quanto riferisce Repubblica, le indagini, coordinate dalla procura di Catania, vanno avanti serrate con gli investigatori che hanno individuato un’auto abbandonata alla periferia di Tremestieri. Sono in corso i rilievi della Scientifica a caccia di indizi utili per rintracciare la piccola.
Sui social in queste ore si stanno susseguendo gli appelli, con la foto della piccola, nel tentativo di sensibilizzare chiunque fosse a conoscenza di dettagli utili alle indagini e al rintracciamento.
La Procura di Catania che ha confermato ufficialmente quanto accaduto in un paese della provincia, a Piano Tremestieri, con il sequestro della bambina di cinque anni, fa sapere che né l’ufficio né i carabinieri del comando provinciale etneo e della Tenenza di Mascalucia, che hanno avviato indagini per ricostruire la vicenda “daranno al momento ulteriori informazioni”.
Due scatti di Elena sono stati diffusi dalla stessa Procura perché ritenuti utili alle indagini. Una foto è relativa al giorno della scomparsa: si vede la piccola in un’immagine riflessa, indossare una maglietta a maniche corte bianca e un paio di pantaloncini gialli, mentre sembra giocare serenamente. Gli investigatori escludono al momento che il sequestro sia “opera della criminalità organizzata“, che storicamente non vuole rapimenti e gesti eclatanti nel territorio in cui opera. Né che sia “collegato a una richiesta di riscatto”.
In giornata è stato ascoltato anche il padre della piccola che, stando a quanto ricostruito, è separato dalla madre. Secondo il sindaco di Mascalucia Enzo Magra “mi è stato riferito che non si tratta di smarrimento o di fuga bensì di altro, probabilmente, dinamiche familiari. Ci auguriamo possa risolversi al meglio e nel tempo più breve possibile, non si possono mettere in mezzo bambini innocenti che poi piangono per l’intera vita traumi di tal genere. Speriamo vada tutto bene”.