Silvio Berlusconi torna a parlare della riforma della giustizia e lo fa in un’intervista al Corriere della Sera dove ha discusso anche di altri temi tra cui la guerra in Ucraina.
“L’idea che essere garantisti significhi essere meno fermi nella lotta alla mafia è semplicemente assurda” spiega. Il contrasto “alla criminalità organizzata e la tutela delle persone perbene in uno Stato di diritto non possono mai essere contrapposti”. Per questo “noi sosteniamo con assoluta convinzione le riforme annunciate dal ministro Nordio”.
La riforma della giustizia “non è certo contro la Magistratura, anzi è dalla parte dei magistrati seri e corretti, che sono la grande maggioranza. Non esiste alcuna questione politica nella maggioranza su questo”. Rispetto alle intercettazioni, “il diritto alla privacy di ciascuno di noi è fondamentale. Può essere sacrificato solo in casi eccezionali e per ragioni gravissime”. Per quanto riguarda l’autonomia, “noi siamo un grande partito nazionale, non possiamo permettere che su questo tema vi siano contrapposizioni territoriali. L’autonomia è una giusta esigenza che deve valorizzare tutti”. Il presidenzialismo, “al quale penso da trent’anni, va realizzato con il concorso di tutti, anche delle opposizioni, che però non hanno un diritto di veto”.
Quanto alla guerra in Ucraina, “come ho detto ormai decine di volte, siamo dalla parte dell’Occidente, dell’Europa, dell’Alleanza atlantica. Forza Italia fa parte del Ppe e della maggioranza di governo. La nostra solidarietà non è in discussione, come dimostrano decine di atti parlamentari”. Berlusconi però si dice “angosciato”, dal fatto “che nessuno, se non il Papa e la Santa Sede sembra avere soluzioni che vadano verso una soluzione pacifica di un conflitto per il quale stiamo pagando un prezzo intollerabile di vite, di sofferenze e anche di danni economici per il mondo intero”.