Padre Christian Carlassare, missionario italiano e vescovo eletto della diocesi di Rumbek, in Sud Sudan, è stato ferito da due uomini armati; è in condizioni stabili. Lo riferisce la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Originario di Schio (Vicenza), è il più giovane vescovo italiano.
Nominato da Papa Francesco l’8 marzo di quest’anno dovrebbe essere ordinato vescovo a fine maggio. “Nella notte abbiamo appreso dell’attentato ai danni del neo-eletto vescovo della diocesi di Rumbek p. Cristian Carlassare. Il missionario comboniano è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Juba”, riferisce l’agenzia Fides.
“P. Cristian è stato picchiato, insieme alla suora che era con lui, poi gli hanno sparato quattro proiettili alle gambe. Stando alle prime notizie l’attentato era pianificato pare per spaventarlo in modo che non venga consacrato vescovo”. Proprio nei prossimi giorni, infatti, è prevista la consacrazione del missionario comboniano a vescovo (il più giovane tra gli italiani con i suoi 43 anni) della diocesi di Rumbek che dalla morta di mons. Cesare Mazzolari nel 2011 era rimasta sede vacante. “Nella notte abbiamo appreso dell’attentato ai danni del neo-eletto vescovo della diocesi di Rumbek p. Cristian Carlassare. Il missionario comboniano è stato immediatamente trasportato all’ospedale di Juba”, riferisce l’agenzia Fides. “P. Cristian è stato picchiato, insieme alla suora che era con lui, poi gli hanno sparato quattro proiettili alle gambe. Stando alle prime notizie l’attentato era pianificato pare per spaventarlo in modo che non venga consacrato vescovo”. Proprio nei prossimi giorni, infatti, è prevista la consacrazione del missionario comboniano a vescovo (il più giovane tra gli italiani con i suoi 43 anni) della diocesi di Rumbek che dalla morta di mons. Cesare Mazzolari nel 2011 era rimasta sede vacante.
“Pregate non tanto per me ma per la gente di Rumbek che soffre più di me”. Lo afferma padre Christian Carlassare, il vescovo di Rumbek e missionario comboniano ferito oggi in Sud Sudan, in una dichiarazione riportata dal sito della a Nigrizia. Il vescovo, riferisce il sito dei comboniani, “è fuori pericolo e i medici del Cuamm si stanno prendendo cura di lui nell’ospedale di Rumbek, ma ha perso molto sangue e verrà presto trasferito nella capitale Juba e poi a Nairobi, dove sarà sottoposto a una trasfusione. Cosciente e sofferente padre Christian ha telefonato direttamente alla famiglia per informarla”. L’agguato, secondo quanto riferito dai Comboniani, sarebbe avvenuto trenta minuti dopo la mezzanotte due persone armate. Ad agire due persone armate, che hanno fatto irruzione nella casa di monsignor Carlassare e gli hanno sparato alle gambe. I fedeli di Rumbek, diocesi a maggioranza dinka nata nel 1975, una delle etnie più numerose nel paese, avevano accolto padre Christian lo scorso 16 aprile. “Ma probabilmente – commenta Nigrizia – a qualcuno non andava giù che un giovane venuto da lontano e che avesse lavorato per quindici anni con l’altro gruppo etnico preponderante nel paese, i Nuer, fosse stato scelto proprio per guidare la Diocesi”.
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