Renato Scarpa, attore e cabarettista, è morto oggi a 82 anni nella sua casa a Roma, nel quartiere Monteverde. Era nato a Milano il 14 settembre 1939. Scarpa si è sentito male nel primo pomeriggio: i familiari hanno chiamato subito un’ambulanza del 118. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri. La morte è stata attribuita a cause naturali.
Ha prestato il volto a Robertino in “Ricomincio da Tre”, opera prima di Massimo Troisi. Ma anche a Sergio in “Un sacco bello” di Carlo Verdone e al Dottor Cazzaniga nei due film “Così parlò Bellavista” “Il mistero di Bellavista” di Luciano De Crescenzo.
Lunga la filmografia dell’attore, che aveva esordito alla fine degli anni ‘60. Ha recitato in circa un centinaio di film e in diverse serie tv lavorando, tra gli altri, anche con Maurizio Nichetti e Nanni Moretti.
I romani lo ricordano in particolare per il suo ruolo nel film di Carlo Verdone “Un sacco bello”, quando in un caldo giorno di Ferragosto Enzo, interpretato dallo stesso Verdone, dà appuntamento a Sergio (ossia Renato Scarpa) per partire per la Polonia. Il luogo in cui i due si incontrano nella pellicola, il ‘palo della morte’ a Vigne Nuove, è ricordato da una targa del III Municipio: qui i fan del film si ritrovano il 15 agosto.
Il ricordo di Carlo Verdone
“Cari amici, chi ha amato “Un Sacco Bello” non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso malore” scrive l’attore e regista Carlo Verdone sui social. “Aveva anche lavorato con Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”, e con tanti altri registi. Affettuoso, dotato di gran talento, aveva il dono della “misura”, cosa che non tutti gli attori hanno”.
“In questa scena tentavo di convincerlo a partire per Cracovia con le calze di seta e le penne a biro. Fantastico compagno di lavoro lo ringrazio ancora per esser venuto il giorno dell’inaugurazione di una targa al “Palo della morte” in Via Giovanni Conti (zona Val Melaina) a Roma, targa che celebrava quel film. Fummo molto orgogliosi – aggiunge – perché non ci aspettavamo il grande bagno di folla che ci fu”.
“Ringrazio ancora questo caro amico che mi ha aiutato nella mia opera prima con garbo, affetto e talento. Persone così umili e gentili nel loro grande talento non ci sono più. Resterà sempre nei miei più bei ricordi. E credo anche, se avete amato quella pellicola, nella vostra memoria”.