Polemiche per il manifesto che annuncia “la festa della vittoria dell’Unione sovietica contro il nazifascismo” organizzata domenica 8 maggio dalla sezione del partito comunista italiano a Zagarolo, comune della città metropolitana di Roma. A creare indignazione è la lettera “Z” di Zagarolo pubblicata sul manifesto: è la stessa diventata simbolo dell’invasione dell’esercito di Vladimir Putin in Ucraina a partire dallo scorso 24 febbraio.
L’appuntamento, promosso dalla sezione del Pci Monti-Prenestini-Casilina “Aldo Bernardini”, è per domenica 8 maggio quando è prevista prima una visita al cimitero di Palestrina, per commemorare “i caduti sovietici nella zona dei Monti Prenestini”, poi seguirà un dibattito sul tema: “La Grande Guerra Patriottica dell’Unione Sovietica che ha portato alla Liberazione d’Europa dalla bestia fascista”.
Nell’annuncio pubblicato sui social, la sezione del partito comunista sottolinea: “Siamo per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa, per una collaborazione con la Russia, per la pace e la prosperità del continente europeo che deve liberarsi dal giogo degli Stati Uniti d’America“. Poi l’attacco a Nato e Unione Europea accusati di “una narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei Nazifascisti”. Nato e Ue “che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista e che vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi”.
Il comune di Zagarolo ha preso le distanze dall’iniziativa: “Gira da qualche giorno in rete un volantino di un’iniziativa politica locale che vede il nome della Città di Zagarolo che ritrae una Z maiuscola simile al simbolo dell’azione bellica russa in Ucraina. L’iniziativa – si legge in una nota – si svolgerà Domenica 8 Maggio nel Cimitero di Palestrina e nei locali della sezione del partito promotore. Il Comune e l’Amministrazione comunale di Zagarolo si dissociano da ogni tipo di iniziativa che possa accomunare il nome della Città all’attuale guerra in Ucraina o all’azione militare lanciata dalla Russia con il pretesto della ‘denazificazione’. Il Comune, sin da subito, si è adoperato all’accoglienza di famiglie in fuga dalla guerra e ha manifestato per la pace in una fiaccolata che ha visto la presenza di centinaia di cittadini. In quell’occasione le Istituzioni e l’intera Città hanno ribadito con forza che il dialogo e la diplomazia sono le uniche strade per evitare guerre e conflitti”.