Addio al reddito di cittadinanza a vita, durerà al massimo tre anni e sarà ridotto (probabilmente del 25%) negli ultimi 12 mesi dopo un percorso di formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Le modifiche del nuovo governo guidato da Giorgia Meloni verso il sussidio tanto caro al Movimento 5 Stelle sono ancora in fase di valutazione ma il sottosegretario al Lavoro della Lega, Claudio Durigon, anticipa le ipotesi della riforma del reddito a cui l’Esecutivo sta lavorando in vista della prossima manovra.
L’esponente del Carroccio, intervenuto ai microfoni di Radio Capital, spiega che l’idea è quella “di non estenderlo più a vita ma con una tempistica precisa per chi è abile al lavoro: 18 mesi di Reddito con sei mesi di stop con formazione e inserimento nel mondo del lavoro, poi un decalage di 12 mesi. Arriviamo a un percorso di 36 mesi di Reddito e poi si esce“. Durigon ha riconosciuto che “la parte assistenzialistica ha avuto una grande funzione”, ma il Reddito è stato “un vero fallimento per gli abili al lavoro”.
Sulla manovra è intervenuto anche il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: “Ci saranno i primi punti fermi: l’innalzamento della soglia per la flat tax, lo stop alla legge Fornero con l’avvio di quota 41, una rinnovata pace fiscale, una revisione dovuta e obbligatoria del reddito di cittadinanza” ma, evidenzia, “è la prima di cinque manovre”, conterrà “i primi segnali” di un percorso da portare avanti: intanto, “Darà il segno del cambiamento. In questi giorni in cui siamo al lavoro il segno del cambiamento su diversi fronti sicuramente c’è” ha sottolineato il leader della Lega parlando all’appuntamento de Il Messaggero ‘Molto Futuro’.