I ricercatori dell’azienda americana Toll Free Forwarding ha ‘creato’ l’uomo del futuro. Il prototipo si chiama Mindy, una donna che di certo non risponde ai canoni estetici di questo millennio. L’eccessivo uso di apparecchiature elettroniche come smartphone, tablet e pc potrà portare, secondo questa ricerca statunitense a diventare gobbibassi, con il cervello piccolo gli occhi spiritati e le mani ad artiglio. Deformati, è proprio il caso di dirlo, dalla tecnologia.

La tecnologia ha plasmato non solo le nostre vite, ma nel lungo termine riuscirà a plasmare anche i nostri corpi. L’aumento della produttività ha permesso di imparare nuove competenze, ci ha resi più connessi, almeno virtualmente, ma contemporaneamente sta influendo anche sulla nostra salute attraverso l’uso intensivo del computer, dello smartphone, del tablet che ha conseguenze sulla postura, sulle gestualità ripetitive, sulla nostra condizione psicofisica.

Il provocatorio prototipo ha la funzione di evidenziare dove la tecnologia ci sta portando più che predire il futuro. Questo non è il primo lavoro che prova a prevedere come sarà l’evoluzione dell’uomo. In passato si è anche parlato di cyber uomini dagli occhi enormi, di esseri con un cervello più grande e organi sessuali più piccoli o di antropomorfi evoluti per resistere a incidenti stradali.

Tra le caratteristiche più evidenti dell’uomo del 3000 c’è la gobba, dovuta alle molte ore che si trascorrono a guardare gli schermi dei dispositivi elettronici. La schiena progressivamente perderà la sua linea a ‘S’ per avvicinarsi a una curva a ‘C’, con la testa protrusa rispetto all’asse del bacino per la tendenza a curvarsi.

“Trascorrere ore a guardare il telefono affatica il collo e sbilancia la colonna vertebrale. Di conseguenza, i muscoli del collo devono dedicare uno sforzo extra per sostenere la testa” ha commentato Caleb Backe, un esperto di salute e benessere interpellato da Toll Free Forwarding. Le spalle curve sono già una realtà già oggi.

Gli effetti sul collo saranno inevitabili.  Diventerà più corto e largo del normale. Mindy ha infatti quello che è chiamato collo tecnologico per via dello sguardo rivolto dall’altro verso il basso che ne indolenzisce i muscoli, costretti a un lavoro extra per mantenere dritta la testa.

Non può passare inosservata la mano ad artiglio, altra deformità immaginata e piuttosto inquietante è che descrive la posizione che ogni giorno assume il nostro arto per tenere il cellulare. Il dottor Nikola Djordjevic di Med Alert Help spiega che si tratta di una condizione nota come “sindrome del tunnel cubitale” e che, assieme al gomito piegato ad angolo retto, può innescarsi proprio a causa dell’uso intensivo del telefonino.

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