Giorgia Meloni ha ripetuto fino alla nausea che non vuole cambiare la legge sull’aborto, e io non solo non ho nessuna volonta’ di farlo, ma non ne avrei nemmeno il potere, visto che dell’applicazione della legge 194 si occupa il ministero della Salute insieme alle Regioni”. Lo scrive la ministra della Famiglia, della Natalita’ e delle Pari Opportunita’ Eugenia Roccella, in una lettera a “La Stampa”. Replicando ad un articolo di Loredana Lipperini, la neo ministra spiega che delle battaglie negli anni ’70 sull’aborto, “nessuno ha piu’ memoria, e se oggi si parla di aborto e’ solo per usarlo come arma contundente e impropria contro un governo che non e’ di sinistra e non e’ nemmeno tecnico (un peccato assai grave), e bisogna agitare lo spauracchio dell’attacco ai diritti delle donne. Che questa maggioranza sia stata votata dagli italiani ha poca importanza, cosi’ come non importa che il governo sia guidato da una donna, un fatto rivoluzionario nella storia, molto maschilista, della politica italiana”. “La verita’ e’ complessa – prosegue – non si puo’ ridurre a slogan e nemmeno a semplificazioni del tipo `ha cambiato idea´, o peggio, ‘ha rinnegato il suo passato’ – sottolinea Roccella-. Non ho rinnegato proprio nulla. Anche allora l’aborto non era la nostra massima aspirazione, ma un male necessario, per non essere schiacciate in un ruolo che chiudeva le donne in una gabbia di oppressione e subalternita’”.

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