L’inchino alla donna che ha salvato altre vite donando i suoi organi. E’ il gesto dei medici che nelle scorse ore hanno prelevato fegato, reni e cornee a una turista americana di 73 anni colpita da una emorragia cerebrale inoperabile mentre era impegnata in una escursione sul Vesuvio lo scorso 17 settembre.

Il prelievo multiorgano è avvenuto all’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, e ha visto coinvolte le equipe mediche provenienti dall’ospedale Cardarelli di Napoli, dal Ruggi D’Aragona di Salerno e dai medici del reparto oculistica dell’ospedale stabiese. Alla fine della procedura di prelievo tutti i componenti delle equipe intervenute hanno omaggiato la salma della donatrice con un inchino.

Tutte le operazioni sono state coordinate dal Centro Regionale Trapianti della Campania con il gruppo di lavoro dell’unità operativa anestesia e rianimazione di Castellammare diretto dalla dottoressa Maria José Sucre. Nelle prime ore della mattinata gli organi prelevati hanno cominciato il loro viaggio verso i riceventi. Il fegato è già stato trapiantato su un paziente al Cardarelli di Napoli, i reni sono diretti verso Torino, mentre le cornee prelevate dagli oculisti stabiesi sono state depositate nella banca degli occhi di Napoli.

La 73enne era arrivato lo scorso 17 settembre all’ospedale di Sorrento prima di essere trasferita al San Leonardo di Castellammare. Nella mattinata di martedì 20 settembre i medici hanno accertato la morte cerebrale della donna e i familiari, figlio e marito, non si sono opposti alla donazione di organi e tessuti, seguendo la volontà, più volte espressa quando era in vita, dalla donatrice.

“Giunta all’ospedale di Sorrento lo scorso 17 settembre 2022 – si legge in una nota dell’Asl Napoli 3 – era stata, poi, trasferita al San Leonardo di Castellammare. Alle 8,53 del giorno 20 settembre 2022, dopo l’elettroencefalogramma, si è riunito il collegio medico (direttore di presidio, neurologo, rianimatore) per iniziare la procedura di accertamento della morte cerebrale, conclusa alle 15,30 dello stesso giorno. Finita la procedura, i familiari, figlio e marito, hanno dato il consenso alla donazione di organi e tessuti, come da volontà più volte espressa quando era in vita dalla stessa donatrice”.

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