Si alla “vostra pizza leggendaria” ma “due genitori sono meglio di uno”. E’ la ‘non risposta’ di Giorgia Meloni, che replica alla lettera di Luca Trapanese sul tema delle adozioni con una serie di ovvietà. Un’iniziativa dettata principalmente dal clamore social che ha generato la missiva lanciata dall’attuale assessore alle Politiche sociali del comune di Napoli, vicinissimo al Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. In campagna elettorale non si lascia nulla al caso e la presidente di Fratelli d’Italia, in costante ascesa nei sondaggi, ha così accolto l’invito a cena lanciato da Trapanese che in passato ci aveva già provato con il leghista Matteo Salvini (senza ottenere risposte).

Trapanese, 41enne “maschio, single e gay”, ha adottato la piccola Alba, “meravigliosa bambina con la sindrome di Down rifiutata da sette famiglie”, quando aveva appena 30 giorni. Oggi Alba di anni ne ha cinque e insieme a papà Luca, impegnato da anni nel sociale con associazioni che assistono ragazzi down e gravemente ammalati, ha invitato Giorgia Meloni e la figlia Ginevra nella sua casa di Napoli.

“Ciao Luca. Ti rispondo volentieri perché, al netto della differente appartenenza politica, ammiro la tua storia e tifo per te ed Alba” scrive Meloni sui social. “Da quello che ho letto e dai tuoi occhi, sono convinta che stai offrendo a tua figlia tutto il tuo amore. Accetto con piacere l’invito a cena, anche da parte di Ginevra, che si divertirebbe un mondo a giocare con Alba e a mangiare la vostra pizza “leggendaria””.

Dopo i convenevoli di rito, Meloni (che potrebbe far visita a Trapanese prima delle elezioni del 25 settembre) ribadisce “l’enorme assurdità” proprio come temuto da Trapanese: “Ciò non toglie – scrive la presidente di Fdi – che per un bambino essere cresciuto e amato da un papà e una mamma è meglio che esserlo da uno solo dei 2. Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori. Io non ho avuto la possibilità di scegliere e ho dovuto farci i conti per tutta la vita”.

Pur ammettendo che “è chiaro che un single o una coppia omosessuale sarebbero meglio di una casa-famiglia” e quindi che “è giusto che la legge consenta a te e Alba di essere famiglia poiché si pone sempre dalla parte del soggetto più fragile“, sottolinea però che “la realtà è ancor più complessa” perché “in Italia ci sono tantissime coppie che tentano disperatamente di adottare un bimbo attraversando un’infernale trafila burocratica e sono molte di più dei bambini dichiarati adottabili. Per questo serve fare tanto: potenziare servizi di protezione dell’infanzia, tagliare burocrazia, velocizzare adozioni nazionali e internazionali, sostenere economicamente le coppie che decidono di fare questo straordinario gesto d’amore. Temi sui quali sono convinta saresti d’accordo con me. Ma ne riparliamo a cena… Vi abbraccio forte” conclude.

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