Nubi a coprire il Gran Sasso, poi i tuoni e lampi che cadono sull’Appennino abruzzese. Una gita all’Osservatorio astronomico di Campo Imperatore si è trasformata in un incubo per tre ragazzi.

Un fulmine ha colpito i giovani durante un’escursione, poco sopra l’osservatorio: due di loro, un 24enne e un 28enne di Roma, sono stati sbalzati ma senza conseguenze, hanno preso sulle spalle l’altro giovane gravemente ferito ed esanime, per portarlo a circa 600 metri a valle proprio poco sopra l’osservatorio astronomico. “Siamo stati colpiti da un fulmine mentre scendevamo in mezzo alla pioggia, alla grandine, e il nostro amico sta male”, hanno detto nel loro drammatico racconto ai soccorritori. Simone, 28enne di Tivoli, dopo essere stato portato in spalla dai suoi due amici è stato poi trasferito d’urgenza in elicottero all’ospedale de L’Aquila. E’ ricoverato in rianimazione, in coma farmacologico e lotta tra la vita e la morte. L’allarme era scattato immediatamente. Tra i primi a darlo un altro turista che scendeva sullo stesso versante. “Sono stati momenti drammatici in cui è stato evidente che uno dei tre giovani era in condizioni molti gravi, essendo esanime a terra”, spiegano fonti dei carabinieri forestali.

Secondo le testimonianze, il fulmine sarebbe caduto attorno alle 12,30, mentre, sulla zona, che è ben sopra i 2 mila metri e che ora è in piena nebbia, in quel momento non si segnalava attività di fulmini intensa tale da poter pensare ad un pericolo imminente. La violente scarica che ha colpito solo uno dei giovani escursionisti, sarebbe uscita dal tallone per poi arrivare a terra. Sul sentiero c’erano altri numerosi altri escursionisti e come prima istituzione, i forestali che hanno udito il boato provocato dal fulmine mentre stavano facendo una curva in discesa ad un centinaio di metri dalla scena. I soccorritori hanno raccontato che il fulmine è caduto in una zona dove erano presenti molti escursionisti e quindi il bilancio poteva essere più grave. E’ il secondo grave incidente provocato da un fulmine. Solo ieri, infatti, un ‘altra tragedia dovuta al maltempo: mentre affrontavano in mountain bike la pista dell’Assietta, fra i monti dell’Alta Val Chisone (Torino), sono stati uccisi da un fulmine l’industriale Alberto Balocco, 53 anni, titolare della celebre e rinomata azienda dolciaria, e l’amico Davide Vigo, 55 anni, originario di Torino e residente in Lussemburgo. I corpi erano sullo sterrato, a pochi passi l’uno dall’altro, all’altezza di un tornante, e a trovarli lì, sulla strada, un automobilista di passaggio che ha subito dato l’allarme.

L’eliambulanza è riuscita a far sbarcare un’equipe medica che ha tentato la rianimazione cardiocircolatoria, ma senza esito positivo. Viste le condizioni meteorologiche, difficile anche il recupero delle salme, per cui è stato necessario l’arrivo di un mezzo via terra. I funerali dell’imprenditore, verranno celebrati lunedì 29 agosto nella Chiesa Cattedrale di Fossano (Cuneo). Per ricordare Balocco, sarà inoltre allestita la camera ardente di Palazzo Daviso. L’edificio storico non verrà però aperto al pubblico, per rispettare il “triste momento in forma strettamente privata”, ha precisato la famiglia di Balocco. La crisi climatica e il maltempo si riversa sui comuni italiani e le saette oggi hanno creato danni ad un monumento storico di Mantova. Un lampo ha dapprima abbagliato la città, subito seguito da un tuono simile ad un boato, poi un fulmine si è abbattuto sulla torre medievale dello Zuccaro, proprio nel centro di Mantova, provocando il distacco di alcuni calcinacci e danneggiando alcuni pluviali. Sono circa un milione l’anno i fulmini che si abbattono sull’Italia e stanno diventando sempre più numerosi. Nonostante i gravi incidenti di questi giorni, i morti invece diminuiscono, e si calcola che siano in media 20 l’anno, ha spiegato il fisico dell’atmosfera Teodoro Giorgiadis, dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr. Causa di questa riduzione, ha rilevato l’esperto, “sono stati probabilmente i migliori sistemi di isolamento”, dai parafulmini ai salvavita, fino ai disaccoppiatori ottici, ossia i dispositivi che rompono la continuità della corrente elettrica. I mesi più a rischio rimangono quelli estivi, ovvero luglio e agosto, e gli alberi sono tra i bersagli ideali, come lo è però tutto ciò che, svettando dal suolo, costituisce una sorta di “puntale” capace di attrarre la scarica elettrica. Essere colpiti da un fenomeno del genere può comportare gravi danni: dalle severe ustioni, fino ad arrivare alla morte per arresto cardiaco.

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