“Non voleva neppure rivolgermi lo sguardo, aveva già una gamba fuori dalla ringhiera ma per fortuna sono riuscita a instaurare un contatto, anche visivo, con lei”. E’ il racconto di Sonia Cannistraci, la giovane carabiniera siciliana di 30 anni che nella serata di martedì 23 agosto è riuscita a dissuadere una donna a San Giorgio a Cremano, comune in provincia di Napoli, dal gettarsi nel vuoto dal balcone al primo piano dell’abitazione dove viveva e dove poco prima era stata brutalmente aggredita dal compagno, che dopo averla picchiata ha tentato di soffocarla con un cuscino.
L’intervento di Sonia è stato provvidenziale. La donna, 49 anni, è stata infatti trovata dai carabinieri, intorno alle 22, affacciata al balcone di casa che urlava e chiedeva aiuto mentre il compagno tentava di fuggire a piedi. Mentre l’uomo è stato bloccato e arrestato dai suoi colleghi e dagli agenti di polizia, la 30enne, da quattro anni in forza ai militari dell’Arma, ha cercato di instaurare un dialogo con la donna che voleva farla finita, lanciandosi nel vuoto.
“La vita è un bene troppo prezioso, non sprecarla per un uomo che ti sta umiliando” sono solo alcune delle parole che Sonia ha rivolto alla 49enne, facendole comprendere che le continue violenze che era costretta a subire dovevano indurla a denunciare e non a commettere un gesto insano. “Non voleva neppure rivolgermi lo sguardo” racconta Sonia all’agenzia Ansa. Poi “quando ho capito che tra di noi c’era empatia le ho detto che la vita è un bene troppo prezioso per sprecarla con un uomo che la stava solo umiliando. E’ stato allora – dice emozionata – che ho capito che aveva deciso di ascoltarmi e di desistere”.
“La cosa più difficile è stata mettersi in sintonia con lei e con la sua sofferenza – ribadisce la carabiniera di San Giorgio a Cremano – non mi guardava, era in preda all’ira e al panico. Poi l’appello finale: “Il nostro invito va esattamente nella direzione opposta – sottolinea Sonia – bisogna assolutamente denunciare per mettere fine al calvario“.