Si è allontanato da casa lunedì scorso, 13 giugno, lasciando una lettera alla moglie nella quale annunciava di volersi togliere la vita. Mario Arrighi è stato ritrovato morto tre giorno dopo. L’uomo di 55 anni si è tolto la vita in una cantinola di un edificio condominiale di via Zara, nel quartiere Poggioreale a Napoli, dove stava lavorando nelle ultime settimane alla ristrutturazione di un appartamento. A ritrovare il corpo senza vita del 55enne operaio, di cui non si avevano notizie dal 13 giugno scorso, sono stati gli agenti del Commissariato Vasto-Areneccia guidato dalla dottoressa Manuela Marafioti.

I poliziotti hanno raccolto questa mattina la testimonianza di una donna che a sua volta era stata allertata dalla segnalazione della sorella, la quale ieri sera, nel corso della trasmissione Chi l’ha visto? in onda su Rai 3, aveva riconosciuto Arrighi in un servizio che ne denunciava la scomparsa. L’uomo, residente nel centro storico di Napoli, stava lavorando dalle settimane precedenti nell’appartamento di proprietà delle sorelle.

In seguito a veloci accertamenti, partiti anche dall’ultima traccia lasciata dal cellulare del 55enne nei pressi di piazza Nazionale, poco distante dall’appartamento in fase di ristrutturazione, i poliziotti del commissariato locale hanno prima ispezionato l’abitazione in questione, che si trova al piano ammezzato di una palazzina in via Zara. Poi non trovando Arrighi, hanno controllato gli scantinati dello stabile dove dopo aver forzato la porta di una cantina, dalla quale proveniva un cattivo odore, hanno trovato il corpo senza vita dell’uomo.

Ad annunciane la morte anche la stessa trasmissione Chi l’ha visto?: “Ritrovato purtroppo senza vita l’uomo scomparso da Napoli il 13 giugno con il suo motorino. Un abbraccio alla moglie del 55enne, che ieri sera aveva lanciato un accorato appello in diretta per lui”. La moglie Oksana aveva raccontato che lunedì 13 giugno, come ogni mattina, intorno alle 7 Mario Arrighi è uscito di casa, nel centro storico di Napoli, per andare a lavorare. Verso le 17.30, l’orario in cui di solito rientrava in casa, non avendo sue notizie la moglie ha cominciato a telefonargli, trovando però il cellulare spento. La denuncia è stata poi presentata il giorno successivo, 14 giugno. “È un uomo tranquillo, siamo insieme da 17 anni, non si era mai allontanato” ha raccontato ancora la moglie, che ha parlato anche di momenti di difficoltà e di scoramento dell’uomo, dovuto al suo lavoro.

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