Inviare armi all’Ucraina “ci rende automaticamente cobelligeranti” e “l’Europa deve fare il prima possibile una proposta di pace a Putin e agli ucraini. E bisogna che gli ucraini ascoltino le domande di Putin”.  Sono bastate queste parole per scatenare un vero e proprio putiferio contro Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, impegnato oggi a Napoli nella convention azzurra alla Mostra d’Oltremare nel tentativo di risollevare un partito che negli anni ha perso consensi (presente anche l’attore Ron Moss, protagonista della serie tv ‘Beautiful, e imprenditore in Puglia).

Parole quelle pronunciate ieri, sempre nel capoluogo partenopeo, da Berlusconi che hanno creato scossoni sia all’interno di Forza Italia che del centrodestra com Salvini e Gelmini che hanno preso le distanze, seppur, soprattutto il leader leghista, in modo diplomatico. Parole che hanno portato lo stesso Berlusconi a chiarire meglio il concetto oggi, rivendicando il ruolo avuto in passato a capo del Governo.  “Voglio ricordarvi di aver dato all’Italia un ruolo da protagonista nella politica estera, in pieno accordo con i nostri alleati dell’Occidente, portando nel 2002 allo stesso tavolo George Bush e Vladimir Putin, gli Stati Uniti e la Federazione russa, per firmare il trattato che pose fine a più di cinquant’anni di guerra fredda. Io spero che con lo stesso spirito si possa fare oggi un altro passo che non ha alternative, un passo verso la sicurezza comune per offrire alle nuove generazioni un avvenire di sicurezza, di prosperità e di libertà. Garantisco che andremo avanti con grande determinazione, ci impegneremo a fondo per ottenere questo risultato”.

Il dietrofront arriva sulle armi e sul concetto di cobelligeranza. “L’Ucraina è un paese aggredito e noi dobbiamo aiutarlo a difendersi”. Poi aggiunge: “Non posso che condividere con voi l’orrore e il dolore per le tragiche immagini e le terribili notizie che ci vengono dall’Ucraina, non posso che condividere la preoccupazione di tanti per uno sviluppo incontrollato del conflitto. Il fatto stesso che si parli, con qualche leggerezza di troppo, del possibile uso di armi nucleari significa mettere in discussione quella soglia, ben chiara a tutti persino negli anni della guerra fredda, che escludeva l’uso dell’arma atomica in un conflitto locale”. “Non possiamo che condividere quindi gli appelli di quanti, primo fra tutti papa Francesco, invocano di fare ogni sforzo per giungere alla pace al più presto. Per porre fine all’orrore della guerra, e al tempo stesso per garantire al popolo ucraino il suo legittimo diritto all’indipendenza e alla libertà”.

Poi l’attacco al centrosinistra neo-atlantista: “Forza Italia è e rimarrà sempre dalla parte dell’Europa, dalla parte dell’Alleanza Atlantica, dalla parte dell’Occidente, dalla parte degli Stati Uniti. Apprezzo molto lo zelo atlantista di queste ultime settimane del Partito democratico, vorrei solo ricordare che la storia della sinistra italiana non è sempre stata questa”.

Il presidente azzurro esprime forte preoccupazione sul ruolo della Cina, “uno stato con potenzialità ben superiori a quelle della Russia e purtroppo i fatti dell’Ucraina e le tensioni in Europa inevitabilmente portano la Russia ad un rapporto più stretto con la Cina. In meno di dieci anni, entro il 2031, la Cina diventerà la prima potenza economica del mondo e l’India diventerà la terza potenza”.

“In Africa – ha aggiunto – possenti investimenti cinesi condizionano la politica di molte nazioni economicamente fragili. L’egemonia in Africa della Cina, così come il controllo di molte infrastrutture strategiche in Medio Oriente e in Europa attraverso la “via della Seta” e’ una vera colonizzazione. Nelle alte sfere internazionali non si parla più di Continente africano, si parla di Continente sino-africano. In Africa, su 53 stati 50 ricevono dalla Cina soldi, armi, prodotti. E in Cina si stanno istruendo 3 milioni di cittadini destinati ad essere trasferiti negli Stati africani con compiti direttivi”.

In mattinata era arrivato l’attacco di una sua ‘fedelissima’, Maria Stella Gelmini, ministro per gli affari regionali e le autonomie. “L’Italia non può essere il ventre molle dell’Occidente e soprattutto non può diventarlo per responsabilità di Forza Italia. Le parole di Berlusconi di ieri purtroppo non smentiscono le nostre ambiguità. Oggi più che ascoltare le parole di Putin – ha aggiunto Gelmini – occorre ascoltare il grido di dolore dell’Ucraina, violentata e oppressa dall’invasore”.

Matteo Salvini, leader della Lega, ha provato invece a non esporsi contro Berlusconi: “Non commento le parole di Berlusconi”, secondo cui bisogna “far accogliere agli ucraini le domande di Putin”. E ha spiegato: “Kiev deciderà cosa accettare e cosa non accettare, cosi’ come Mosca. Io sto lavorando per un tavolo a cui si siedano Putin e Zelensky, perché altrimenti non so cosa pensano. Poi decideranno loro”.

 

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