Ha prima ucciso la sua ex fidanzata, la 36enne Romina De Cesare. Poi ha tentato di togliersi la vita. Pietro Ialongo, 38 anni, ha confessato nella notte l’atroce delitto. Dopo averla strangolata, l’ha finita con una decina di coltellate, abbandonandola in un lago di sangue nell’appartamento che continuavano a condividere nel centro di Frosinone, nonostante non stessero più insieme.

Durante una perquisizione gli inquirenti hanno trovato anche un bloc-notes dove l’uomo aveva appuntato alcune frasi che lo inchiodano: “Non volevo ucciderla. La amo” aveva scritto.

La relazione tra i due, entrambi originari di Cerro al Volturno, paese in provincia di Isernia, era ormai giunta al capolinea, e vivevano da ‘separati in casa’ in attesa di trovare una nuova sistemazione. Pietro Ialongo, che svolgeva la professione di perito informatico, non voleva rassegnarsi alla fine della loro storia, nonostante lei frequentasse già un altro. Le indagini infatti sono scattate dopo la segnalazione del nuovo compagno di Romina De Cesare, insospettito dal fatto che la donna non desse più notizie di sé dalla notte precedente.

Romina De Cesare lavorava come cassiera in una profumeria. Lo scorso novembre, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, aveva condiviso e lanciato degli appelli sul suo profilo Facebook: “Distinguetevi da chi le donne, invece di rispettarle, le maltratta… Stop alla violenza sulle donne”. Parole che oggi sembrano quasi un agghiacciante presagio.

Secondo una prima ispezione fatta dal medico legale, Romina sarebbe stata colpita al fegato e al cuore. Per stabilire l’orario dell’omicidio, avvenuto martedì 3 maggio, sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia. Dopo il delitto Ialongo si è recato sul litorale pontino, a Sabaudia, dove è stato notato da alcuni passanti perché completamente nudo. Fermato dai carabinieri, era in stato confusionale, con escoriazioni e graffi. Dopo aver trascorso qualche ora nel pronto soccorso dell’ospedale di Latina, l’uomo ha ricostruito i momenti precedenti all’aggressione.

“Dalle indagini è emerso che tra i due erano in atto una serie di contrasti accresciuti a seguito della nuova relazione della donna con un’altra persona. Ulteriori elementi emergevano a carico dell’ex fidanzato per l’omicidio – si legge in una nota congiunta diffusa dalle Procure di Frosinone e Latina- oltre che dai graffi e dalle ecchimosi riscontrate sullo stesso ed accertate dal medico legale incaricato dalla Procura di Latina, anche da una busta che aveva in mano al momento del fermo da parte dei Carabinieri”. Nel corso dell’interrogatorio Ialongo ha ammesso le sue responsabilità per l’omicidio e il tentativo di suicidarsi per questo, tagliandosi le vene e cercando di annegarsi. Ancora in fase di accertamento le motivazioni del gesto, “verosimilmente riconducibile a motivi di gelosia, anche se ulteriori approfondimenti sono in corso in merito ad eventuali motivi economici” prosegue la nota.

 

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