“Bimba di 9 anni stuprata dai soldati russi, le hanno inciso la “Z” sulla pancia prima di ucciderla”: la testimonianza della giornalista ucraina Alina Dubovska è raccapricciante. Dubovka attraverso i social, racconta quanto accaduto nelle scorse settimane a Irpin, città della regione di Kiev assediata dai russi fino al ritiro di qualche giorno fa con il Cremlino che rivendica la scelta come “gesto di buona volontà” per i negoziati.
La testimonianza riguarda una bambina di nove anni che sarebbe stata violentata da numerosi soldati russi prima di essere uccisa solo dopo che sul suo corpo, sventrato, è stata incisa la lettera “Z”, simbolo “dell’operazione militare speciale” di Vladimir Putin.
La piccola sarebbe stata aggredita e stuprata dall’esercito invasore dopo aver assistito all’esecuzione dei due genitori. Così sarebbe stata violentata da almeno undici militari (perché dagli esami successivi effettuati sul corpo della bimba sarebbero emersi undici campioni diversi di sperma) che le avrebbero successivamente inciso la lettera Z sul petto, squarciandole la pancia. “Il mio odio non bolle più! Brucia come un razzo al fosforo” conclude la giornalista.